L’arrivo di Jimmy Butler a Golden State poco prima dell’ultima trade deadline aveva creato grandi aspettative che, a un mese di distanza, paiono essere state rispettate in pieno. Con l’ex Miami in quintetto gli Warriors hanno infatti un record quasi immacolato e, dopo aver collezionato nella notte a Brooklyn la 10^ vittoria sulle 11 partite disputate con Butler in campo, non sembrano proprio volersi fermare
Volendo fare una forzatura, la stagione di Golden State fin qui potrebbe essere riassunta così: 10-1 con Jimmy Butler, 25-27 senza Jimmy Butler. Come ovvio, la realtà dei fatti è ben più sfumata, ma non c’è dubbio che l’arrivo dell’ex Miami abbia rappresentato una svolta netta per i ragazzi allenati da coach Steve Kerr. Prima della trade con gli Heat, infatti, gli Warriors erano stabilmente nella zona play-in a Ovest e soprattutto non davano l’impressione di avere grandi margini di miglioramento, fattore che aveva finito per frustrare persino il proverbiale ottimismo di Steph Curry. Con Butler, invece, sulla Baia si è ricominciato a respirare un’aria diversa, anche perché l’inserimento di Jimmy nel quadro tattico di Golden State è avvenuto praticamente senza alcun intoppo. Anzi, se sulla carta le sue caratteristiche sembravano perfette per le esigenze di Kerr, il campo non ha solo confermato tutto, ha anche dimostrato che forse quel sogno di una ‘Last Dance’ in versione Warriors potrebbe non essere del tutto campato in aria.
La nuova ‘Strength in numbers’ di Golden State
Per capire l’impatto avuto da Butler sugli Warriors può essere utile rispolverare il vecchio motto che aveva accompagnato la squadra nel primo titolo della dinastia firmata Curry nel 2015: strength in numbers, la forza dei numeri. Da quando Jimmy è atterrato sulla Baia, infatti, solo Cleveland ha fatto meglio dei Dubs nella colonna delle vittorie e Golden State, che fin lì navigava in acque abbastanza paludose a Ovest, ha tenuto un andamento pari solo a quello dei Lakers, dei Thunder e dei sorprendenti Pistons. Con Butler tra le loro fila, gli Warriors hanno avuto il 5° miglior attacco e la 3° miglior difesa della lega, risultando al 3° posto anche per il rapporto tra assist e palle perse. Prima della trade con Miami, Golden State aveva il 17° miglior attacco ed era al 9° posto per efficienza difensiva, così come all’8° per rapporto tra assist e palle perse. Il filotto di vittorie non è quindi arrivato per caso e a San Francisco si augurano che l’influsso di Butler sulla squadra continui anche in primavera, che di solito è il periodo in cui Jimmy mostra il suo lato migliore.
