Alla vigilia di gara-7 contro gli Indiana Pacers, Flavio Tranquillo ha parlato in esclusiva per Sky Sport con Cason Wallace, uno dei segreti dalla panchina degli Oklahoma City Thunder. È lui ad alzare la pressione difensiva ogni volta che scende in campo, e pressione è anche la parola chiave per analizzare la gara che deciderà il titolo
Le gare-7 sono partite in cui la pressione è ai massimi livelli. Qual è la tua definizione di pressione?
"L'intensità del gioco è diversa: ci si gioca tutto in una partita, e questo potrebbe pesare su qualcuno".
Il numero di passaggi non è necessariamente l’unico modo per misurare se stai muovendo o non muovendo la palla, ma in generale è una cosa che ci si può aspettare?
"Sì, sicuramente. Sappiamo che il nostro movimento di palla non è stato il migliore in gara-6, lo abbiamo rivisto anche nei filmati. Ma fa parte di una serie: bisogna imparare dai propri errori e migliorare con il passare del tempo".
Finora è stata una serie finale molto “rinfrescante” tra due squadre che giocano nel modo giusto e giocatori che si rispettano. Avete la stessa sensazione in campo?
"Sicuramente ci siamo guadagnati il loro rispetto, e lo stesso vale per loro con noi. Pur essendo tutti rivali e agonisti, che si vinca o che si perda dobbiamo rispettare i nostri avversari".
Un altro aspetto che viene sottolineato è quello di dover “giocare in maniera disperata”. Qual è la tua idea di “disperazione” in una partita così importante?
"Bisogna giocare con un senso di urgenza quando si tratta di eseguire gli schemi e farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Bisogna avere molta energia e intensità in ogni movimento che si fa".

Un tempo lo specialista era un giocatore che era in grado di fare un paio di cose molto bene e il resto no. Oggi bisogna essere completi come lo sei tu. Quanto è stato importante il suo sviluppo?
"Moltissimo. È una cosa che bisogna fare giorno dopo giorno: non puoi essere bravo solo in una cosa, altrimenti in questa lega non resisti. Ci sono tanti giocatori in NBA che sono bravi in tante cose: per raggiungere quel livello ed espandere il proprio gioco, l’unica strada è quella dello sviluppo".
In passato hai giocato a calcio e fatto atletica: ti ha aiutato nella tua carriera?
"Come atleta è stato utile. Essere in grado di praticare sport diversi ti aiuta ad attivare muscoli diversi e a imparare un modo diverso di pensare a certe situazioni Sicuramente mi ha aiutato a lungo termine crescere in quella maniera".
Hai un rapporto speciale con tuo fratello Keaton, che ha giocato ad Atlanta quest’anno: porti una piccola parte di lui con te in campo?
"Assolutamente sì. Era qui per gara-5 e sarà qui per la settima. Porto in campo quella quella mentalità competitiva che lui ha, quell'istinto killer che rimane con me ovunque io vada".
