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NBA, il consiglio di Dirk Nowitzki a Cooper Flagg: "Tieni gli occhi aperti"

NBA
©Getty

La leggenda dei Dallas Mavericks Dirk Nowitzki ha dato il suo consiglio al rookie Cooper Flagg, chiamato subito a essere giocatore franchigia per i texani: “Deve imparare dai suoi veterani: ha attorno a sé giocatori incredibili, deve studiarli e rubare il più possibile. Io dirigente? Ci ho provato, ma è stato strano non sapere quale ruolo avessi”

Nel suo ultimo anno di carriera Dirk Nowitzki ha "ceduto" le redini dei Dallas Mavericks a Luka Doncic, ma ora i texani sono nelle mani di Cooper Flagg. La prima scelta assoluta dell’ultimo Draft si ritrova a dover fare fronte a grandi pressioni, motivo per cui a Nowitzki è stato chiesto che tipo di consiglio gli darebbe per affrontare il suo primo anno in NBA da “erede” di Doncic. "Per me all’inizio è stato difficile" ha detto al Dallas Morning News. "La mia personalità non era: 'Ehi, guardami, sono il leader che parla sempre. Adesso seguimi’. Ho dovuto crescere e imparare facendo degli errori. Per questo non sono del tutto sicuro di poterlo aiutare con dei consigli. L'unica cosa è tenere gli occhi e le orecchie bene aperte. Deve imparare dai tuoi veterani. Ha alcuni giocatori incredibili in squadra ora con Kyrie [Irving], ovviamente Klay [Thompson]. [Anthony Davis] è in giro da sempre. C'è così tanta conoscenza da cui può attingere e imparare. È importante fare domande: come sono le loro routine pre-partita? Cosa mangiano? Come si preparano per gli eventi? Cosa fanno nelle loro apparizioni pubbliche? Come interagiscono con i media? Questa è stata la chiave per me all’inizio: guardare Michael Finley, che era un vero professionista, oppure Steve Nash. Ho imparato tanto da loro".

Nowitzki: "Ho provato a fare il dirigente, è stato strano"

Nowitzki ha tecnicamente ancora un ruolo all’interno dei Mavs, anche se per sua stessa ammissione è più una questione di rappresentanza che non effettivamente operativa, specilamente dopo l’addio di Mark Cuban e l’arrivo della nuova proprietà. "Sono ancora coinvolto in qualche maniera, ma non proprio nel quotidiano. Ho provato a farlo un paio di anni fa. È stato un po' strano per me essere lì e non conoscere davvero il mio ruolo. Da allora ho fatto un passo indietro. Negli ultimi due anni non sono stato davvero coinvolto in nulla legato al front office. Parlando dello scambio di Luka, sono rimasto sorpreso e scioccato come tutti gli altri: non avevo idea che ci stessero lavorando".

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