Non solo i "salassi" per doping e scommesse (sanzione di 100mila euro a chi sgarra), a Londra 2012 saranno banditi slogan e tatuaggi politicizzati, con regole ferree sulla privacy e uso limitato per gli atleti dei social network: pena l'esclusione dai Giochi. LE FOTO
Diego Armando Maradona non avrebbe potuto neanche mettere piede nel villaggio olimpico con quel tatuaggio del "Che" (col sigaro men che meno...). Il Cio è severissimo con i messaggi politicizzati, in qualsiasi forma essi vengano espressi
Appunto. Agli argentini non converrà in nessun modo, pena la cacciata, ricordare al mondo la guerra con l'Inghilterra per le Folkland-Malvinas, che brucia ancora a Buenos Aires. Per evitare tensioni i villaggi dei due Paesi saranno molto distanti
Quando l'Olimpiade fa la guerra alle guerre
Come a Città del Messico, nel 1968, quando le "Black Panther" Tommie Smith e John Carlos alzarono al cielo il pugno con il guanto nero durante l'inno americano per protestare contro il razzismo negli States e proprio nell'anno della morte di M.L.King
Londra 2012: i cinque cerchi nuotano nel Tamigi
Ma la politica non sarà l'unico tabù. Il mezzofondista americano Nick Symmonds, che si è "venduto" su e-bay a 11mila dollari per un tatuaggio con il nickname di Twitter del miglior offerente, non potrà esibirlo, lo sponsor privato è vietatissimo
Nick Symmonds su Twitter
Per fortuna della spedizione italiana la stella della nostra spedizione Federica Pellegrini non ha nessuno dei suoi sette tatuaggi con un riferimento ideologico. Altrimenti povero medagliere azzurro!
Lo speciale Olimpiadi
La sanzione per un atleta trovato positivo al doping sarà di 100mila euro. Il pensiero corre subito a Ben Johnson, che a Seul '88 vinse il titolo nei 100 in 9 secondi e 79 centesimi precedendo Carl Lewis, ma giocando sporco (fu squalificato dopo 3 giorni)
Sull'onda lunga del Calcioscommesse la stessa ammenda di 100mila euro sarà inflitta dal Coni agli azzurri, compresi familiari e entourage, sorpresi a scommettere
Belle e vincenti: le Principesse azzurre dello sport
A questo proposito fece scalpore nel 2000 a Sidney l'irritazione del nuotatore Kieren Perkins (a destra di Grant Hackett), vincitore di un argento nei 1500, contrario al fatto che venisse inserito il suo nome nell'almanacco. Permalosetto...
Poi il divieto imposto dal Cio britannico ai suoi atleti di limitare i contatti fuori gara per evitare le malattie infettive. Ironico lo schermitore Aldo Montano: "Vorrà dire che impareremo a salutarci tutti come i giapponesi: con un bell'inchino..."
Montano: stretta di mano vietata? Faremo un bell'inchino
Ma il regolamento di oltre 30 pagine del Comitato olimpico inglese incoraggia anche al senso d'appartenenza al Regno: nessuno, prima della cerimonia di chiusura, potrà partire per le vacanze. Mark, la bella Peta dovrai sudartela fino allo sprint...
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