Ancora un quarto posto per la formazione azzurra impegnata nella gara a squadre. Come quattro anni fa a Sochi, l'Italia non è riuscita a salire sul podio
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Quarti come a Sochi. Un risultato giusto. E' sempre difficile essere contenti della medaglia di legno, ma in questo caso bisogna soprattutto essere realisti. Nel pattinaggio di figura siamo una mini- nazione. Le parole sono di Carolina Kostner, cioè di chi ha portato questa mini-nazione ad essere un gigante, a vincere medaglie mondiali e olimpiche. E con lei hanno vinto tantissimo a livello internazionale Anna Cappellini e Luca Lanotte in questi anni e in tempi recenti anche coppie come Fusar Poli Margaglio e Faiella-Scali. Ma per numero di piste e praticanti, il nostro movimento non è paragonabile a Canada, Russia e USA e nemmeno al Giappone. La qualità della nostra scuola e dei nostri allenatori crea pattinatori di eccellenza. Dobbiamo esserne orgogliosi. Non dobbiamo essere delusi del risultato della gara, quindi. Possiamo però preoccuparci almeno un po’ per le prestazioni nei liberi. Non di Matteo Rizzo che è stato solido e affidabile nonostante i suoi 19 anni e ci fa pensare ad un altro piccolo miracolo azzurro in costruzione. Non certamente di Marchei-Hotarek che hanno fatto il record italiano. Carolina Kostner invece è stata meno precisa rispetto al programma corto, distribuendo qualche piccola nota stonata nella sua meravigliosa sinfonia sul ghiaccio. Nella gara individuale questo non basterà per arrivare subito dietro alle russe e pensare al podio. Ma nessuno deve e può pretendere da Carolina un risultato a tutti i costi. Non c’è un precedente come questo nella storia, nel singolo donne nessuna è stata mai così competitiva a 31 anni. Carolina sta prolungando il suo piccolo-grande miracolo italiano. Godiamocelo ancora un po’. Sperando che trovi la forza di fare due programmi dando il meglio di se. Il meglio di se, anzi “la gara della vita” come l’hanno definita, erano convinti di averla fatta anche Anna Cappellini e Luca Lanotte nella Danza. Non di questa opinione i giudici che li hanno messi in classifica al quarto posto con distacchi sensibili dalle altre coppie. Anche questo un segnale preoccupante in vista della gara individuale. Con coda polemica degli azzurri che non sanno cosa fare di più per convincere i giudici e chiedono spiegazioni. Peccato perché il loro programma con le musiche del film “La Vita è Bella” è una splendida conclusione per una carriera da onorare. E che vuole lasciare un ultimo indelebile ricordo.