
Sono 124 le medaglie conquistate dall'Italia nella storia dei Giochi invernali, bottino complessivo che vanta 40 ori e 36 argenti oltre a 48 bronzi. Memorabili le edizioni chiuse al 4° posto da Grenoble '68 a Lillehammer '94, quest'ultima la più ricca di sempre per gli Azzurri (20 medaglie). Scopriamo quali sono i nostri atleti più decorati tra tutte le 23 edizioni olimpiche disputate

Sono 124 le medaglie conquistate dall'Italia nella storia dei Giochi invernali, bottino complessivo che vanta 40 ori e 36 argenti oltre a 48 bronzi. Memorabili le edizioni chiuse al 4° posto da Grenoble '68 a Lillehammer '94, quest'ultima la più ricca di sempre per gli Azzurri (20 medaglie). Scopriamo quali sono i nostri atleti più decorati tra tutte le 23 edizioni olimpiche disputate
Giochi 2026, gli auguri dei medagliati olimpici. VIDEO
STEFANIA BELMONDO (10 medaglie, sci di fondo). Inevitabile iniziare dalla fondista originaria di Cuneo, eccellenza nella disciplina ai Giochi invernali alle spalle solo della norvegese Marit Bjørgen senza dimenticare le medaglie mondiali (13). Il bilancio olimpico recita due ori (la 30 km ad Albertville e la 15 km a Salt Lake City 2002), tre argenti e cinque bronzi per la Belmondo che proprio alle Olimpiadi del 1992 conquistò tre splendide medaglie. Un exploit ripetuto dieci anni più tardi negli Stati Uniti per la donna-record in Italia

ARIANNA FONTANA (8 medaglie, short track). Doppio tris olimpico anche per la pattinatrice di short track, davvero esaltante da Sochi 2014 all’ultimo appuntamento di Pyeongchang dove conquistò il suo primo oro nella 500 metri. In realtà la parabola di Arianna ai Giochi le ha regalato quattro edizioni di fila sul podio, da Torino 2006 all’Olimpiade in Corea del Sud: fanno parte del bottino anche due argenti e cinque bronzi

MANUELA DI CENTA (7 medaglie, sci di fondo). Memorabile l’avventura della fondista azzurra a Lillehammer, edizione del 1994 in Norvegia nella quale vinse una medaglia in ognuna delle gare di sci di fondo in programma. Due ori (15 km e 30 km tecnica classica), due argenti (5 km classica e 10 km tecnica libera ad inseguimento) e un bronzo (staffetta), specialità quest’ultima che la vide sul podio pure ad Albertville e a Nagano

EUGENIO MONTI (6 medaglie, bob). Atleta decorato da Cortina ’56 (due argenti nel bob a due e a quattro) a Innsbruck ’64 (doppio bronzo) ma soprattutto alle Olimpiadi di Grenoble nel 1968, quando il bobbista azzurro vinse l’oro sia nel bob a due sia nella disciplina a quattro. Soprannominato "Rosso Volante" da Brera e modello di fairplay, a Monti è stata dedicata la pista olimpica di bob e slittino a Cortina d’Ampezzo

ARMIN ZÖGGELER (6 medaglie, slittino). Dal bob allo slittino sempre in campo maschile con la leggenda azzurra, l’unico atleta ad aver vinto medaglie in 6 Olimpiadi consecutive in una stessa disciplina singola. Da Lillehammer nel 1994 a Sochi nel 2014, infatti, Zöggeler è sempre salito sul podio festeggiando due ori a Salt Lake City e Torino. Un argento e tre bronzi ai Giochi completano un bottino pazzesco che ammette 6 titoli mondiali, quattro europei e 10 Coppe del Mondo

ALBERTO TOMBA (5 medaglie, sci alpino). E che dire dell’ex sciatore bolognese, protagonista assoluto a Calgary ’88 trionfando sia nello slalom gigante sia in quello speciale (2^ manche che portò alla provvisoria sospensione del Festival di Sanremo per trasmetterne l’impresa). Tomba si ripeterà nel gigante con l’oro ad Albertville (il primo a riuscirvi consecutivamente), edizione che lo vide conquistare pure l’argento nello slalom speciale poi bissato a Lillehammer. Uno dei più grandi specialisti di sempre nelle prove tecniche, lo confermano le vittorie tra mondiali e Coppa del Mondo

GABRIELLA PARUZZI (5 medaglie, sci di fondo). Cinque Olimpiadi consecutive sul podio per la fondista friulana, quattro bronzi in staffetta da Albertville a Torino 2006 con una squadra completamente rinnovata. Ma la gioia più grande non può che essere l’oro nella 30 km tecnica classica a Salt Lake City, trionfo che la portò alle lacrime durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli. E due anni più tardi vinse in Coppa del Mondo

MARCO ALBARELLO (5 medaglie, sci di fondo). Tradizione invidiabile in Italia per lo sci di fondo, successi che ai Giochi Invernali regalarono l’oro a Lillehammer con la staffetta composta da De Zolt, Vanzetta e Fauner insieme ad Albarello. Lo stesso aostano nel 1994 conquistò il bronzo nella 10 km, lui che sempre con la staffetta aveva centrato due argenti a Nagano ed Albertville, edizione quest’ultima dove fece tris nella 10 km

SILVIO FAUNER (5 medaglie, sci di fondo). Bottino quasi identico ad Albarello per il fondista veneto con il quale condivide l’oro nella 4x10 km di Lillehammer. Tra il 1992 e il 1998, infatti, Fauner festeggiò due argenti nella staffetta e altrettanti bronzi nell’inseguimento con l’ultimo podio a Nagano. Per otto anni è stato direttore tecnico della squadra nazionale italiana di sci di fondo, maschile e femminile

DEBORAH COMPAGNONI (4 medaglie, sci alpino). Non può mancare all’appello la sciatrice originaria di Bormio, celebrata come la prima atleta ad aver vinto l’oro in tre edizioni diverse dei Giochi nella storia dello sci alpino. Deborah vi riuscì nel supergigante di Albertville e Lillehammer fino allo slalom gigante di Nagano, appuntamento nel quale vinse pure l’argento nello slalom speciale. Una delle icone nella storia dello sci azzurro, non solo alle Olimpiadi invernali

PIETRO PILLER COTTRER (4 medaglie, sci di fondo). Ritroviamo i fondisti italiani con il campione del mondo nella 15 km a tecnica libera del 2005, uno dei quattro staffettisti a vincere l’oro nella 4x10 km ai Giochi di Torino l’anno seguente. Piller Cottrer festeggiò sempre nel 2006 un bronzo (inseguimento 15 km tecnica classica più 15 km tecnica libera), mentre conquistò due argenti tra Salt Lake City (staffetta) e Vancouver (15 km tecnica libera)

GIORGIO VANZETTA (4 medaglie, sci di fondo). Fratello di Bice, due bronzi nella staffetta di fondo, l’atleta trentino condivide parte dei traguardi con i già citati Albarello e Fauner: su tutti l’oro nella staffetta a Lillehammer ’94, impresa dove è il primo da destra nella premiazione. Due i bronzi conquistati da Vanzetta ad Albertville nella 50 km e nell’inseguimento oltre all'argento nella staffetta

PAUL HILDGARTNER (3 medaglie, slittino). Spazio anche per l’ex slittinista italiano, ricordato per i risultati eccellenti sia nel singolo e sia nel doppio senza trascurare i Giochi invernali: oro nel doppio a Sapporo ’72 e nel singolo a Sarajevo ’84 oltre all’argento a Lake Placid ’80 (singolo). Due volta portabandiera azzurro nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi, Hildgartner ha vinto tre volte nel singolo la Coppa del Mondo

GIORGIO DI CENTA (3 medaglie, sci di fondo). Fratello della fondista Manuela, è stato campione olimpico nella 50 km a Torino e portabandiera italiano nell’edizione seguente a Vancouver. Di Centa trionfò nei Giochi del 2006 pure nella staffetta con Valbusa, Piller Cottrer e Zorzi, gruppo che ammettendo una sola modifica (Maj per Valbusa) aveva conquistato l’argento a Salt Lake City

ENRICO FABRIS (3 medaglie, pattinaggio di velocità). Tra gli italiani più medagliati alle Olimpiadi invernali non possiamo non citare l’eroico vicentino, pattinatore di velocità su ghiaccio che a Torino regalò due ori incredibili (1.500 m e inseguimento a squadre con Anesi, Sanfratello e Donagrandi). Sempre ai Giochi del 2006 conquistò il bronzo nella 5000 m, lui che divenne il primo oro olimpico azzurro nella disciplina

GUSTAV THOENI (3 medaglie, sci alpino). Vittorie a non finire tra mondiali e Coppa del Mondo per l’iconico sciatore italiano, lui che seguì personalmente Tomba nei suoi successi. Ai Giochi invernali il bilancio di Thoeni recita l’oro nello slalom gigante a Sapporo e due argenti nello speciale dal 1972 all’edizione seguente di Innsbruck. Un atleta infinito anche per i primati nazionali e l’estrema abilità tecnica

MAURILIO DE ZOLT (3 medaglie, sci di fondo). Passato e attualità per il fondista veneto, argento ad Albertville nella 50 km tecnica libera e tedoforo a Torino nel 2006 insieme agli altri staffettisti dell’oro di Lillehammer. Il bilancio di De Zolt ammette pure l’argento di Calgary nella 50 km tecnica libera, specialità dove si confermò proprio nell’edizione del 1992

ISOLDE KOSTNER (3 medaglie, sci alpino). Risponde all’appello pure l’atleta bolzanina, specialista delle discipline di velocità come confermato alle Olimpiadi invernali: doppio bronzo a Lillehammer in supergigante e discesa libera, disciplina quest’ultima che la premiò con l’argento a Salt Lake City nel 2002 nella quale fu portabandiera nella cerimonia d’apertura. È seconda solo alla Compagnoni per vittorie in Coppa del Mondo (15 contro 16)

CRISTIAN ZORZI (3 medaglie, sci di fondo). Originario di Moena nel Trentino, protagonista nella 4x10 km a Torino che valse l’oro insieme ai compagni Valbusa, Di Centa e Piller Cottrer. Non si trattò dell’unica medaglia di "Zorro" ai Giochi invernali, lui che a Salt Lake City conquistò un argento (staffetta 4x10 km) e un bronzo nello sprint 1,5 km tecnica libera per uno dei grandi velocisti nel fondo azzurro

DOMINIK WINDISCH (3 medaglie, biathlon). Fratello minore di Markus, biathleta come lui, l’azzurro di Rasun-Anterselva vanta tre bronzi tra i propri risultati alle Olimpiadi invernali: staffetta mista a Sochi, poi bissata a Pyeongchang dove è salito sul podio anche nella 10 km sprint