Malagò: "Olimpiadi 2020, rinvio per Coronavirus? Si naviga a vista"

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Il presidente del Coni si è espresso sui Giochi di Tokyo alla vigilia del summit con il Cio: "Nessuno sa da qui a uno, due, tre mesi come staranno le cose. Una dead line potrebbe essere il mese di giugno"

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

"Nessuno poteva immaginare una situazione del genere. Si naviga a vista. Se c'è un piano B? Noi abbiamo due interlocutori, il Cio e il comitato organizzatore; è sbagliato e inelegante anticipare questo tipo di ragionamenti, la realtà è che nessuno sa da qui a uno, due, tre mesi come staranno le cose. Una dead line potrebbe essere il mese di giugno": così ai microfoni di Gr Parlamento il presidente del Coni, Giovanni Malagò sui Giochi di Tokyo alla vigilia del summit con il Cio. "Mancano 130 giorni - ha aggiunto - ma bisogna verificare come stanno le cose da qui a 60-70 giorni. Ho parlato con il presidente del Cio, Tomas Bach, l'altro ieri. Una persona saggia, equilibrata e lungimirante. Domani ci sarà questa riunione con le federazioni internazionali e il giorno dopo quella con i comitati olimpici internazionali che sono i due interlocutori, le due gambe di questo mondo. Bach vuole raccogliere idee ma uno dovrebbe essere il più possibile in grado di dire se da quella data si può ricominciare ma nessuno la conosce. Nessuno sa come staranno le cose da qui a due mesi".  

“Pugilato preolimpico a Londra, ma vi sembra normale?”

Mentre tutto lo sport si ferma per l'emergenza coronavirus a Londra prosegue il torneo preolimpico di pugilato: "Vi sembra normale? -  si domanda Malagò - La boxe è uno sport estremamente di contatto, è vero che gli atleti sono lì da tanto tempo ma è surreale che alcuni Paesi interpretino il nostro mondo in maniera così differente e non lo trovo giusto".

"L'organizzazione di Milano-Cortina va avanti"

“Oggi Lombardia e Veneto devono vincere questa partita - ha aggiunto il n.1 dello sport italiano -. Immaginate se tutto questo fosse successo mesi fa, prima dell'assegnazione. Diamo speranza all'Italia cominciando con lo sport che in qualche modo tiene su il morale e ora la truppa ne ha bisogno. Le vittorie di Federica Brignone nello sci, di Michela Moioli nello snowboard (che dopo il nonno ha perso anche la nonna per il coronavirus) e di Dorothea Wierer nel biathlon, che hanno dedicato i loro successi al Paese sono situazioni che compattano molto". Malagò ha ricordato i complimenti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per i successi delle azzurre. "Mi ha detto che festeggeremo al Quirinale - ha aggiunto -. A livello temporale non si può fare nessun pronostico. Io sono malato di sport, lo sport è la base della vita, però la cosa prioritaria è la salute e, di fronte questo dogma, nessuno può intraprendere strade diverse. Quando finirà questo incubo sarebbe bello festeggiare. Con il presidente del comitato paralimpico Luca Pancalli c'è l'appuntamento del 23 giugno quando saremmo andati a prendere il tricolore dal presidente della Repubblica. Apparentemente è una data molto lontana, ma sarebbe la festa migliore".