Rhys McClenaghan ha testato in prima persona il proprio letto, saltandoci sopra e dimostrando che regge l'urto: nelle scorse settimane era uscita la notizia che i letti del villaggio olimpico sarebbero stati costruiti in legno riciclato. Una misura precauzionale per fare in modo che si rompano per il troppo peso o per i movimenti bruschi e per evitare contatti tra gli atleti in un'edizione condizionata dal Covid
La sostenibilità, un’ossessione, un obbligo qualunque cosa si faccia. Tutto riciclabile, riutilizzabile, meglio ancora “green”. A Tokyo l’Olimpiade non può non partecipare ai giochi mondiali dell’attenzione alla natura: medaglie realizzate con vecchi dispositivi elettronici, podi in plastica raccolta anche in mare fino ad arrivare ai letti in cartone, mica nuovo, sempre quello recuperato. Si è pensato subito che, nonostante i materassi in polietilene, ovviamente riciclata, i letti cartonati non reggessero l’urto di pesi forti, pur essendo garantiti fino a 200 kg (e con tutti gli atleti extra large ci mancherebbe pure..), ma soprattutto le sollecitazioni vibranti dei corpi, quando si incontrano, il peso della “promiscuità”…quasi si volesse far di tutto per tenere lontano le persone, all’insegna della difesa pandemica, dagli incontri pericolosi causa Covid 19. Invece si tratta di una fake news: i letti resistono, sono tosti ! È sufficiente vedere la prova fatta dal ginnasta irlandese Rhys McClenaghan, certo non un gigante, ma un grande del cavallo a maniglie (oro europeo, bronzo mondiale), che lo ha testato saltandoci ripetitivamente sopra…la promiscuità è garantita, il letto è stabile, oltre che… sostenibile!