Olimpiadi: Longo Borghini, Zanni e Giuffrida, i tre bronzi della fatica

TOKYO 2020

Sudore, sacrifici e fatica alla base dei successi di Elisa Longo Borghini, Mirko Zinni e Odette Giuffrida, medaglie di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo rispettivamente nel ciclismo su strada, sollevamento pesi e judo

TOKYO 2020: RISULTATI - CALENDARIO - MEDAGLIERE

Più che facce di bronzo, sono le facce della fatica e della sofferenza. Elisa Longo Borghini nel ciclismo su strada conferma il bronzo vinto a Rio 2016, al termine di una gara in cui la carneade austriaca Kiesenhofer arriva prima al traguardo con l'espressione di chi non ce la fa più, complice il caldo asfissiante. Premiata per la sua fuga, scatta quando mancano 40 Km al traguardo e non la riprende più nessuna. La Longo Borghini continua però a spingere fino alla fine, vuole dannatamente salire sul podio, anche per dimenticare il black out di giugno, quando fu costretta a ritirarsi dal Giro d'Italia.

 

E c'è pure Mirko Zanni, 24 enne di Pordenone, che ha un black out durante la finale del sollevamento pesi categoria 67 Kg. È quinto con due nulli, improvvisamente gli passano davanti gli ultimi 10 anni. "Sono stati 10 anni di dolori e sacrifici", racconta il friulano che si aggrappa alle ultime briciole di forza per alzare 177 kg nello slancio. In totale Zanni ne ha sollevati 332 di chili. Chili di bronzo.

 

A Rio aveva quasi snobbato la medaglia d'argento Odette Giuffrida. "Perché dell'argento non si ricorda nessuno". Ma era giovane, 22enne con la voglia di spaccare il mondo. Adesso la romana riesce ad assaporare meglio un podio a cinque cerchi. Con un ippon si sbarazza dell’ungherese Pupp, crolla sul tatami per piangere, sfinita dopo 5 anni che lei definisce "un inferno" a causa di tanti infortuni fisici. La prima europea nella storia a conquistare due medaglie in due Olimpiadi consecutive nel judo. L'appuntamento con l'oro Odette lo rimanda a Parigi, in fondo mancano solo 3 anni. Saranno sempre anni di fatiche. Perché senza sofferenza non si conquista nulla.