Olimpiadi, Tamberi: "La mia storia aveva bisogno di questo finale"

TOKYO 2020

Ancora incredulo il 29enne azzurro, medaglia d'oro nel salto in alto: "Non sono andato a dormire perché ho paura di svegliarmi". Divertente l'aneddoto su Gallinari ("Mai avrei pensato potesse chiedermi una foto") e sulla divisa: "L'ho portata con me in pedana, sapevo che sarei andato sul podio...". Un cerchio chiuso dopo l'infortunio che gli costò Rio: "Era una storia che aveva bisogno del suo finale, non poteva che essere questo"

VIDEO. TAMBERI-JACOBS, IL DISCORSO A CASA ITALIA

Il giorno consegnato alla storia è il 1° agosto 2021, una data leggendaria per lo sport italiano. Merito del doppio oro conquistato da Marcell Jacobs nei 100 metri e da Gianmarco Tamberi, che è salito sul gradino più alto del podio insieme all’amico Mutaz Barshim. La misura di 2,37 metri ha regalato la medaglia più preziosa nel salto in alto a 'Gimbo', ancora incredulo per l’impresa: "Per quanto sia un oro olimpico, non realizzi quello che hai fatto in quel momento. Io non l’ho ancora realizzato. Guardo la medaglia d’oro e mi vengono i brividi. Non sono andato a dormire perché ho paura di svegliarmi, non ho ancora chiuso occhio!". Divertente l’aneddoto raccontato dal 29enne azzurro, grande appassionato di Nba: "Mai nella mia vita avrei mai pensato che Danilo Gallinari mi chiedesse di fare una foto. Per me significa tantissimo vedere i miei idoli, anche Ivan Zaytsev. Ormai è un amico, ma è un atleta che stimo in modo pazzesco con la sua trance agonistica. È stato fonte d’ispirazione per me, come Gregorio Paltrinieri: ho passato più di un’ora insieme a lui. Vederlo piangere di gioia per una mia gara, dopo che la sua è andata male… Sono emozioni che ricorderò per tutta la vita".

Tamberi: "Sapevo che era la mia finale"

Inevitabile la riflessione sull’infortunio in pedana a Montecarlo che gli costò le Olimpiadi a Rio nel 2016: "Ciò che ci accade non possiamo deciderlo, possiamo decidere come reagiamo alle cose e questo fa la differenza". E ancora: "Questo cercare di essere positivi e vedere non la paura della gara, ma il sogno, dove magari non si può nemmeno pensare di arrivare, è ciò che fa realizzare cose impossibili". ‘Gimbo’ era sicuro di fare la storia, l’ha raccontato lui stesso: "Ho portato con me in pedana tutta la divisa per andare sul podio, sapevo già che sarebbe stata la mia finale. Lo sognavo da anni, ho fatto veramente troppo perché non mi tornasse indietro. Era una storia che aveva bisogno del suo finale e il finale non poteva che essere questo". Un’impresa riuscita che lo rende leggendario: "Adesso, per la prima volta nella mia carriera, posso godermi qualcosa che ho fatto. Fino ad oggi tutte le mie gare le ho viste come un passaggio in vista di qualcos’altro. Stavolta sono riuscito a realizzare quello che è il mio più grande obiettivo da tutta una vita vita".

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