
Olimpiadi, Jacobs e Tamberi premiati per l'oro. LE FOTO
È il momento della premiazione. Dopo i due storici successi nell'altrettanto storica giornata di domenica 1 agosto, ecco le medaglie al collo e l'inno. Prima quella dell'uomo più veloce del mondo, Marcell Jacobs, commosso. Quindi Tamberi, che condivide il gradino più alto del podio insieme al qatariota Barshim: i due si sono premiati a vicenda

Primo in ordine cronologico ad essere premiato: Marcell Jacobs, visibilmente commosso.
JACOBS-TAMBERI, MA CHE GIORNATA È STATA?
Canta sotto la mascherina l'inno. Mano sul cuore. Occhi chiusi.
JACOBS RACCONTA L'ABBRACCIO CON TAMBERI
"Sto cominciando a realizzare adesso cosa è successo. La notte scorsa non ho nemmeno provato a dormire, era impossibile. Ma non pensavo fosse così bello essere sul gradino più alto del podio olimpico, nemmeno in sogno ti immagini com'è davvero. Sono la persona più emozionata del mondo". Ha detto Marcell Jacobs ai microfoni di RaiSport dopo la premiazione.
IL POTERE DELL'ISPIRAZIONE DIETRO QUEST'ESTATE AZZURRA
"Sul podio ho guardato la medaglia e ho ripercorso con la mente la mia carriera e i sacrifici che ho fatto, alle difficoltà, ma tutto mi ha aiutato per essere qui sul gradino più alto. Questa medaglia pesa tantissimo, è la cosa più bella che possa esserci in questo momento. La dedico alla mia famiglia, senza di loro non ce l'avrei fatta, e anche a tutti quelli che hanno sempre creduto in me".
LA STORIA SIAMO NOI, LA RASSEGNA STAMPA
Con Jacobs ci sono il canadese de Grasse, bronzo, e l'americano Kerley, argento.

"Dal settembre scorso ho fatto un lavoro fantastico con la mia mental coach - spiega Jacobs sempre alla Rai - e sono riuscito ad arrivare in finale molto concentrato. Non avevo nulla da perdere e tutto da guadagnare, ed è successo. È bellissimo, Tamberi e io abbiamo vinto perché eravamo i più forti, e questo è un valore in più perché avevamo avversari tostissimi. Siamo stati i migliori e ci meritiamo tutto questo. Tifo? Ho visto tantissime cose in giro per l'Italia, non mi aspettavo tutto questo tifo e in pista ho sentito il vostro supporto".

E infine la promessa: "L'anno prossimo Nicole diventerà mia moglie, assolutamente sì. Coroneremo il nostro sogno. Ieri Nicole teneva in braccio Anthony (il figlio, ndr) e quasi lo lanciava in aria quando ha visto che avevo vinto. Mia madre ha detto che batto il record di Bolt? Non è per niente un'esperta, 3 decimi sono veramente tanti. Lui ha fatto la storia dell'atletica e questi paragoni non facciamoli proprio".

Poi è toccato a Tamberi: l'emozione dell'inno. Tamberi urla fortissimo e alza il pugno al cielo
TAMBERI, UNA MAGNIFICA OSSESSIONE TRA LACRIME, TORMENTI E AMICIZIA
"Come ci ha detto qualche giorno fa un grande campione come Gregorio Paltrinieri, in queste competizioni non conta il fisico, è il cuore a fare la differenza. Forza Greg!" (in riferimento alla 10 km di fondo che il nuotatore azzurro disputerà giovedì). Lo ha detto, ai microfoni Rai, Gianmarco Tamberi pochi minuti dopo aver ricevuto la medaglia d'oro.

Sull'oro condiviso: "Due vincitori sono meglio di uno. Siamo grandissimi amici. E' stata una gara estenuante, è durata più di 2 ore e 40, eravamo sfiniti. Fossimo andati avanti saremmo dovuti scendere di misura e non sarebbe stato giusto per una delle finali olimpiche più belle di sempre. Toglierci l'oro olimpico avrebbe voluto dire toglierci a vicenda un sogno. Ho sognato così tanto questo giorno, sono passato attraverso tanta sofferenza. Pensavo che sarebbe stato bello vincere la medaglia d'oro, ma non così tanto".

Ed ecco la scena bellissima: il protocollo Covid impone agli atleti di indossare da soli la medaglia al collo. Tamberi e Barshim si sono premiati a vicenda, l'uno mettendo al collo dell'altro l'oro.

"Il momento dell'inno con la bandiera tricolore che sale è stato da brividi - ha proseguito Tamberi sempre a RaiSport -. L'ho inseguita così tanto, sono stati cinque anni difficili, perché non ho mai accettato i piccoli traguardi. Volevo un giorno come è stato ieri per essere più felice di tutti: è stato ieri, è oggi e lo sarà per sempre perché rimane per sempre".



