Sofia Goggia: "Mamma Brignone? Sorvolo... La mia risonanza parla chiaro"

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Sofia Goggia è tornata in Italia, dopo la medaglia d'argento conquistata in discesa libera all'Olimpiade di Pechino. Nel video le parole della campionessa bergamasca all'aeroporto di Malpensa: "Quanto affetto dagli italiani dopo infortunio Cortina. Per me vale anche più di una vittoria. Ora mi concentro sulla coppa del mondo"

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"La prima volta che ho messo gli sci in Cina piangevo. Al fisioterapista ho detto: ‘Ma davanti a che prova mi ha messo la vita…’. Quando sono partita avrei firmato per questo risultato. E’ una medaglia incredibile. Ho la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grandioso, indipendentemente dal colore della medaglia". Così Sofia Goggia all'arrivo all'aeroporto di Malpensa di ritorno dai Giochi invernali di Pechino in cui ha conquistato uno straordinario argento in discesa.

"Ora voglio la coppa di discesa"

"Mi resta il grande affetto di tutti gli italiani dopo l’infortunio di Cortina – prosegue -. Vale molto più di una vittoria perché significa aver lasciato qualcosa nel cuore delle persone e non solo per il gesto sportivo, ma per la ragazza che sono. Ora ricomincerò il percorso riabilitativo e poi andrò a Crans Montana per provare a portare a casa la Coppa del Mondo di discesa"

La polemica con Quario

"Non commento, preferisco non commentare - risponde Sofia ai giornlisti che le chiedono di rispondere alle parole di Maria Rosa Quario, madre di Federica Brignone e giornalista de 'Il Giornale'. Se ho sentito la Brignone? Le ho fatto i complimenti per il bronzo appena sono scesa dall'aereo. Per il resto preferisco glissare, come quando sorvolo in discesa libera che mi viene bene. Non voglio proferire parola e alimentare inutili questioni". La madre della Brignone, Maria Rosa Quario, aveva parlato di 'egocentrismo' e di 'un infortunio non grave': "La risonanza magnetica parla chiaro - dice la Goggia -. Il medico che mi ha visitato mostra ai suoi praticanti il video della caduta di Cortina come esempio di come ci si rompe un crociato: la bontà di quel volo è chiara".

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"Alla Shiffrin dovevo dare anche gli sci di slalom..."

"Con il senno di poi le avrei dato anche gli sci da slalom: scherzi a parte, la Shiffrin mi ha ricordato un po' la Biles a Tokyo 2020. Il campione che è sempre campione, che ha sempre fatto tutto per fare la differenza, poi è uscita in slalom e in gigante, cosa mai capitata. E' una brava ragazza, una grande campionessa". Così Sofia commentando il gesto di aver dato i suoi sci di discesa alla Shiffrin per la combinata. Sci che la Goggia non ha mai usato in gara. Perché "il mio sci 27, il mio 'bambino', ormai è consumato". La ditta Atomic, marca degli sci della Goggia e della Shiffrin, ha provato il tutto per tutto per cercare di aiutare la statunitense a rialzarsi dopo le delusioni delle gare olimpiche, ma anche in combinata, uscendo nello slalom, non sono arrivati i risultati sperati. "Ho incontrato la madre della Shiffrin una volta, le ho detto 'Eileen sono solo gare di sci. Non cambia il suo valore umano, lei gli ori li ha'. Brucia e fa male, è quello per cui lavoriamo e viviamo ma bisogna riuscire a dare leggerezza a quello che sembra un peso insostenibile".

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