Rugby, 6 nazioni femminile 2022: la Scozia che sfiderà l’Italia

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Andrea Gardina

La prossima avversaria dell’Italia ha raccolto solo 1 punto in classifica, ma giocando con grande coraggio contro Inghilterra e Francia e restando a lungo avanti con il Galles. In autunno le due nazionali si sono affrontate con vittoria azzurra nel torneo di qualificazione alla prossima Coppa del mondo e storicamente rappresenta l’avversario più abbordabile per le nostre ragazze

Tre sconfitte ma tanto carattere, classifica e punteggi non sempre veritieri e un avversario che si preannuncia più ostico del previsto. Sarà questa la Scozia che l’Italia affronterà nella quarta giornata del torneo Sei Nazioni femminile, secondo ed ultimo appuntamento casalingo per le ragazze di Andrea Di Giandomenico, di scena sabato 23 aprile allo stadio Sergio Lanfranchi di Parma. La nazionale scozzese è allenata da Bryan Easson, subentrato in piena pandemia a Philip Doyle, di cui era inizialmente l’assistente, ruolo che nel femminile ricopriva dal 2018, mentre in precedenza ha allenato alcune nazionali giovanili ed è stato nello staff di Edinburgh. Di recente, per lui pure il prolungamento del contratto con rinnovo fino al 2025. Il risultato più importante nella sua gestione è stato centrato a febbraio, grazie alla vittoria per 59-3 sulla Colombia nello spareggio di Dubai, che ha qualificato le highlanders alla prossima Coppa del mondo in Nuova Zelanda. Dalla kermesse iridata, nella quale saranno inserite nella pool A con le padrone di casa delle Black Ferns, l’Australia e il Galles, le scozzesi mancavano da ben dodici anni, avendo saltato le ultime due edizioni. Un risultato raggiunto dopo i clamorosi risultati del torneo di qualificazione a settembre proprio a Parma. Prima la sconfitta 38-13 con le Azzurre, ma poi le vittorie 27-22 sulla Spagna e soprattutto lo straordinario 20-18 con cui il XV del cardo ha eliminato dalla rassegna l’Irlanda, regalando poi di fatto la qualificazione all’Italia. In autunno, pure una vittoria in un test match per 36-12 contro il Giappone.

Situazione e storia delle prossime avversarie

Nel torneo, che chiuderà a Belfast proprio contro l’Irlanda sabato 30 nel match di conclusione dell’intera manifestazione, la Scozia si trova al quinto posto, appena davanti all’Italia, grazie al punto di bonus difensivo conquistato a Cardiff contro il Galles alla seconda giornata. Tre prove incoraggianti che testimoniano, ben più degli score finali, la pericolosità delle prossime avversarie. Prima la sconfitta 5-57 al DAM Health di Edimburgo, l’impianto recentemente inaugurato alle spalle di Murrayfield, con meta dell’elettrico estremo Chloe Rollie, ora in forza ad Exeter, ma con un passato anche a Lille in Francia e a Londra con le Harlequins Ladies. Poi avanti 19-7 contro il Galles con le mete di Lana Skeldon e Rhona Lloyd (doppietta), si sono fatte rimontare perdendo nel finale 24-19. Infine, sconfitta 8-28 allo Scotstoun di Glasgow contro la Francia nell’ultima sfida disputata. Un match che le transalpine hanno portato a casa con il minimo sforzo, marcando le quattro mete del bonus offensivo nel primo tempo e subendo un parziale di 5-0 nella ripresa con un’altra meta a firma di Chloe Rollie. Tre giornate che hanno segnato pure traguardi significativi per alcune atlete di maggior esperienza. Sono, infatti, arrivate a 50 caps con la Scozia prima Jade Konkel, fortissima numero 8 che gioca con Harlequins e che si era fermata lo scorso anno per l’addestramento come vigile del fuoco; poi Lana Skeldon, tallonatore con licenza di piazzare, e infine il mediano sorella e figlia d’arte Sarah Law. Assente, invece, contro la Francia Emma Wassell, seconda linea costretta da un infortunio a saltare il suo primo test dopo 54 presenze consecutive. La Scozia, che nella sua storia al femminile ha disputato il primo test nel 1989 e la prima partita ufficiale il 14 febbraio 1993 contro l’Irlanda, ha vinto il torneo nel 1998 prima dell’allargamento, mentre nell’era Sei Nazioni è arrivata per otto volte ultima, conquistando il miglior piazzamento (quarto posto) nel 2010 e 2017, anni che hanno segnato uno spartiacque con un totale di 34 sconfitte consecutive, mentre le vittorie complessive sono 7 nel torneo. L’ultima in ordine di tempo il 24 aprile dello scorso anno a Glasgow contro il Galles, mentre l’11 marzo 2018 a Donnybrook in Irlanda è arrivato quello che ad oggi è l’unico successo esterno.

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Il gruppo scozzese

Per il Sei Nazioni 2022, Easson ha confermato Rachel Malcolm con i gradi di capitano, mentre l’apertura Helen Nelson è la sua vice: giocatrice esperta che ha militato in Francia e con un passato nello sci alpino, che nel 2019 in Colorado contro gli USA ha avuto l’onore di essere in campo per la prima partita assoluta delle Barbarians in versione femminile. Il gruppo è poi lo stesso dello spareggio vinto per la Rugby World Cup, compresa Sarah Bonar, che nel frattempo si è arruolata con la RAF, con in più i rientri di Jodie Rettie, Abi Evans e soprattutto Hannah Smith. Contro l’Inghilterra ha ottenuto la sua prima presenza la giovane apertura Meryl Smith, poi con il Galles è arrivato il momento del centro Emma Orr. L’unica in attesa di esordio resta pertanto Alison Wilson. Non fa più parte della squadra l’appariscente pilone Megan Kennedy (18 caps), che ha scelto di ritirarsi dall’attività internazionale, mentre ben più tragico è stato l’addio della terza linea Siobhan Cattigan (19 caps tra il 2018 e il 2021), scomparsa per un arresto cardiaco il 26 novembre scorso e ricordata a Glasgow assieme all’ex pilone di Scozia e British and Irish Lions, Tom Smith, prima del match con la Francia.

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