MLB, ecco l'American League. La guida
BASEBALLGli Yankees ci riproveranno, ormai non vincono il titolo dal 2009. Ma ci sono due squadre che ora hanno tutto per vincere: Chicago White Sox e Toronto Blue Jays. Con Tampa Bay, Boston e Houston che vogliono ancora sorprendere
Yankees uguale baseball. Basta questo per indicare una dimensione che la squadra di New York ha proiettato su tutto il mondo e che va perfino oltre lo sport che si gioca sul diamante. Gli Yankees rappresentano il baseball e il baseball è rappresentato dagli Yankees. O almeno lo era. Perché la squadra che ha vinto le World Series per 27 volte, non riesce a trovare la vittoria dal 2009. E negli ultimi 22 anni ha vinto solo due volte. Il che è clamoroso, se pensiamo che gli Yankees nella loro storia hanno vinto un titolo in media ogni 4.5 stagioni. Ci riproveranno ma devono trovare un loro modo di emergere in un’epoca dove i campioni sono tanti e ben distribuiti. Tra le novità dell’anno c’è il cambio di nome dei Cleveland…ex Indians. Dovremo abituarci a chiamarli Guardians. Non è la prima volta che Cleveland cambia nome, ma avvenne tanto tempo fa (squadra fondata nel 1894). In passato ci sono stati i Rippers, i Lake Shores, i Bluebird e i Napoleons…ma non per omaggio all’imperatore francese. Semplicemente, il capitano della squadra si chiamava Nap Lajoie, quindi i suoi compagni divennero Napoleons. Per lo stesso motivo nel 1914 divennero Indians, perché ci giocava Louis Sockalexis, un nativo americano. Un nome che ha passato oltre un secolo di storia ma non le polemiche sull’uso di nomi e soprattutto di loghi che possono essere offensivi per alcune comunità, come quella dei nativi americani. Quindi Guardians. Nome che prende origine da otto grandi statue che giganteggiano su un ponte (Hope Memorial Bridge): The Guardians of Traffic. Niente cose epiche.
AL East: quattro squadre in lotta
Ancora una volta sarà la division più equilibrata e più forte nel complesso. Perché ci sono quattro squadre che partono nei pronostici dei media americani nel gruppo delle 10-12 più forti in assoluto. Gli Yankees hanno confermato il manager Boone, ma fatto fuori un po’ di gente del suo staff. Qualcosa andava cambiato. I Bronx Bombers rimangono tali con Judge, Stanton, Gallo e Rizzo che è stato rifirmato da free agent. E’ arrivato anche Donaldson, uno che è stato MVP ma che deve dimostrare di esserci ancora al 100% a 36 anni. E l’aggiunta di un giocatore versatile e che sa difendere e correre come Kiner-Falefa sarà utile. Lo Spring Trainig del nuovo catcher titolare Higashioka promette decisamente bene, non c’è più Gary Sanchez come ricevitore ma ormai il suo declino a New York era chiaro. Meglio cambiare. Non si cambia invece sul monte di lancio, Cole rimane uno dei più lanciatori più prestigiosi e si aggiunge Severino che ritorna. Ma la salute non è mai stata alleata dei lanciatori Yankees negli ultimi anni e questo rimane un reparto che deve togliere qualche dubbio.
Arrivare davanti a Tampa Bay rimane un’impresa non semplice. I Rays non sono di fatto cambiati e visti i risultati degli ultimi anni, possono rimanere ad altissimo livello. Con in più le loro giovani star che stanno crescendo. Randy Arozarena e Wander Franco possono fare sempre meglio, Franco è pronosticato da molti come una super star assoluta che già nel 2022 può fare la storia. Nel box non va mai strike out (eliminato dal lanciatore). Farà una quantità di battute valide da record.
Boston non è così considerata nei pronostici, come lo scorso anno. Potrebbe arrivare ai playoff, come lo scorso anno. Dove ha battuto gli Yankees e poi Tampa Bay, prima di arrendersi agli Astros. Meglio non sottostimare un manager come Alex Cora, sa ottenere il massimo dai suoi giocatori. I Red Sox rimangono una squadra che dipende dalla vena offensiva dei suoi battitori: Devers, JD Martinez, Verdugo, Hernandez, Bogaerts. Possono fare tanti punti. Anzi devono. Perché se non ne fanno tanti è un problema. Ci sono rotazioni dei lanciatori decisamente più forti in giro in MLB, ma il ritorno di Chris Sale da una frattura da stress potrebbe cambiare l’orizzonte. La squadra da seguire con più attenzione in realtà è quella dei Toronto Blue Jays. Il lineup era forte, diventa fortissimo con la maggior esperienza dei vari Guerrero, Bichette, Kirk. Giovani campioni che spaccano. Vladimir Guerrero JR è un possibile MVP del 2022. Matt Chapman non è niente male come aggiunta. Quello che è veramente cambiato è il gruppo dei lanciatori, diventato uno dei più interessanti della AL. Non si vive più del solo Ryu, straordinario ma solitario fino al 2021. Ora Toronto è una squadra totale. Una minaccia per tutti. E se vincerà tutto, non dite che non vi avevamo avvisato. Il vaso di coccio della division è inevitabilmente Baltimora. Ci vorrà qualche anno di ricostruzione per creare le condizioni di competere contro avversari del genere.
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L’altra squadra della AL che parte convinta di arrivare fino in fondo è la Chicago che rappresenta la parte sud della città: i White Sox. I playoff non possono essere in discussione, si può invece discutere moltissimo su dove arriveranno in ottobre. Potenziale mostruoso. I White Sox faranno punti, tanti punti. Abreu e Jimenez, Moncada e Grandal: attacco formidabile. Una star a due dimensioni come Luis Robert. Un lead off (l’uomo che apre l’ordine di battuta) come Tim Anderson. Una sicurezza come Pollock (ex Dodgers) come esterno. Certo, gli infortuni di Lynn e Crochet indeboliscono il reparto lanciatori. Ma Chicago è nel mood giusto per curare i particolari e reagire immediatamente. Hanno subito firmato Johnny Cueto, che potrebbe ricordarsi di essere stato un grande lanciatore. Hanno preso altri giocatori per essere tanti, completi e avere assicurazioni contro gli infortuni.
Il resto della division in realtà è molto interessante, ma non si può prevedere esattamente quando riusciranno a mettere tutto insieme per vincere. I progetti ci sono. Detroit è una squadra che merita di essere aspettata. Hanno scelto la strada del talento, lo hanno seminato nel roster ed ora lo seguono con cura. Eduardo Rodriguez farà da punto di riferimento per un gruppo di lanciatori 24enni come Mize, Skubal e Manning di cui non si conoscono i limiti (potrebbero non averne, se non la gioventù). Nel lineup Javier Baez e Miguel Cabrera potranno insegnare ad altri giovani, tra cui Spencer Torkelson, uno dei top prospect di tutti gli Usa nel baseball.
Anche i Kansas City Royals proveranno a dire qualcosa in questa stagione. Il nucleo vitale è fatto di veterani come Salvador Perez e Carlos Santana, a cui si è aggiunto Zack Greinke che a 38 anni torna dove ha iniziato la sua carriera. Si punta forte però su Bobby Witt, che dei top prospect della nazione è addirittura il n.1. Giocherà in terza base dopo uno spring training convincente. Non gli mancheranno i consigli di Bobby Witt Sr (il padre) che ha giocato per 16 anni in MLB. Cleveland riparte come Guardians affidandosi a delle certezze: Josè Ramirez (contratto appena prolungato per 5 anni e 124 milioni di $) che è un perenne protagonista da podio nelle votazioni per il titolo di MVP, e il manager Terry Francona che sarà a pieno servizio dopo un paio di stagioni con problemi di salute. Altra certezza sarà Shane Bieber, lanciatore che è già stato All Star e Cy Young Award della AL (cioè il migliore della stagione). Toccherà proprio a Bieber fare il partente nella gara che apre la stagione e la programmazione MLB su Sky Sport (giovedì 7 aprile KC-Cleveland alle 22.00 sul canale 258. Il partente dei Royals è Greinke). Rimane da valutare il tentativo di Minnesota di tornare subito competitiva dopo il clamoroso fallimento del 2021 che ha portato a diversi cambiamenti. Arriva un giocatore top come Carlos Correa, rimane un giocatore di livello superiore come Buxton e chissà che anche Gary Sanchez liberato dall’ambiente Yankees e dal ruolo di catcher possa trovare più fortuna, magari solo come battitore (DH).
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Non si scappa. Perdono i pezzi ma alla fine vedrete che bisognerà fare i conti ancora con gli Astros. Ora è andato anche Correa (vedi sopra), rimangono sempre Altuve, Gurriel, Bregman e tutti gli altri. Houston è la squadra che negli ultimi 5 anni ha vinto più partite nei playoff. In attesa di riavere McCullers, ha sul monte di lancio Verlander, Valdez, Garcia e Urquidy. Orgoglio e mentalità contro tutto e tutti. Provate a batterli. Qualcuno ci proverà e potrebbe anche andarci più vicino questa volta. Sono già tutti pronti ad innamorarsi dei Seattle Mariners (dopo la grande attrazione provata già lo scorso anno). Nel 2021 si è spenta la luce sul più bello, ora i riflettori sono di nuovo accesi e ci rimarranno a lungo. Hanno inserito tre All Star come Frazier, Winker e Suarez. Presentano anche loro un possibile debuttante fenomenale: Julio Rodriguez. Uno che ha fatto perdere a molti scout la consueta prudenza, arrivando a certificare un futuro sicuro da star. Uno che si aggiunge a Jared Kelenic, che ha debuttato lo scorso anno, che ha solo 22 anni e che ha fatto vedere solo la metà di quello che può fare. Una coppia di esterni così potrebbe fare dei Mariners una squadra da titolo, prima o poi. Non ci sono dubbi che gli Angels saranno una delle squadre più seguite nel 2022. Hanno il giocatore che più eccita il mondo del baseball, il giapponese Shohei Ohtani. Un lanciatore che tira fortissimo. O se preferite, un battitore che fa fuoricampo. Insomma uno che lancia ma che va anche a battere, ormai un esemplare unico della sua specie. Che era diffusa nel baseball di un secolo fa ma che poi si è progressivamente estinta. E poi torna dopo l’infortunio Mike Trout, da anni giudicato il miglior giocatore di baseball al mondo. Non è bastato avere due così per vincere, finora. E secondo molti non basterà neanche questa volta. Certo un lanciatore come Syndergaard è un’aggiunta fantastica, ma viene dalla ricostruzione dei legamenti del gomito…Viene soprannominato Thor, deve tornare indistruttibile. I Texas Rangers hanno investito centinaia di milioni per risalire prima possibile. Corey Seager (short stop) e Marcus Semien (seconda base) formano ora una coppia di interni che poche squadre hanno. Bene, dunque. Ma come si diceva per gli Angels, una coppia di giocatori fantastici non fanno una squadra che arriva ai playoff e vince. Quest’anno si qualificano in 12 alla postseason, sono due squadre in più (una per lega). Rimane un’impresa molto, molto difficile. Seattle lo scorso anno non si è qualificata con 90 vittorie (e 72 sconfitte), Toronto con 91 (e 71). Tanto per capire cosa ci vuole per avere delle possibilità.
Possibilità che non avranno gli Oakland A’s. Chiamiamola ristrutturazione, ma in MLB non ti danno il bonus del 110%. E’ un progetto da rifare dalle fondamenta. Letteralmente. Il problema vero è dove sarà rifatto. Stanno cercando una nuova location e una nuova casa, con un forte interesse per Las Vegas. Rimane sotto esame anche la costruzione di un nuovo stadio all’interno del progetto di ammodernamento del porto di Oakland. Sarebbe molto suggestivo. In estate arriveranno decisioni più chiare sul futuro. Nel frattempo si gioca, si fa quel che si può e si perderanno tante partite.