Nadal e Djokovic impressionano, ma Roma riscopre Federer
TennisELENA PERO, inviato di SKY Sport, fa il punto dopo i match degli ottavi di finale degli Internazionali. Rafa e Nole prendono a pallate gli avversari. Roger, che ha ammesso di non leggere i giornali quando perde, sembra invece aver dimenticato la crisi
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di ELENA PERO
da Roma
"Quando perdo, il giornali non li leggo". E siccome negli ultimi tempi Roger Federer ha perso parecchio, magari non sarà aggiornatissimo sulle vicende del mondo. Naturalmente scherzava, l’ex numero uno del mondo. Ma ormai anche gli amici, ha raccontato lo svizzero, cominciano a credere a tutti giudizi espressi dai giornalisti sulla sua crisi.
Comunque sia, la crisi non si è ancora vista a Roma. L’insidia di Stepanek, che lo aveva battuto lo scorso anno nei quarti, è stata brillantemente superata e Roger va in campo da favorito contro il russo naturalizzato tedesco Mischa Zverev. Figlio d’arte (il padre Alexander ha giocato in Davis per l’Unione Sovietica prima di emigrare con la famiglia in Germania), Mischa è uno dei due giocatori usciti dal tabellone di qualificazione a raggiungere i quarti insieme a Juan Monaco, che sarà invece avversario di Fernando Gonzalez.Gli ostacoli seri arriveranno per Federer in semifinale, dove incombe il vincitore del quarto tra l'imitatore di Fiorello e campione uscente, Novak Djokovic e l'argentino Del Potro, in prepotente crescita.
Non ci sono stati problemi per Nadal, che ricordava ancora come un incubo la sua ultima partita, comunque vinta, con Robin Soderling. Si era giocato due anni fa a Wimbledon un incontro fiume che si era protratto per tre giorni per via della pioggia. Una partita memorabile anche perché lo svedese aveva provocatoriamente imitato in campo il più famoso tic di Nadal, quello delle mutande. Se la partita sull’erba era stata infinita, quella sulla terra si è conclusa molto in fretta. Rafa ha perso un solo game, realizzando quasi il doppio dei punti del suo avversario.
Nei quarti lo aspetta il protagonista di un’altra memorabile maratona: quel Fernando Verdasco che nella semifinale australiana dello scorso gennaio lo aveva tenuto in campo oltre cinque ore e lo aveva costretto ad annullare due match point. Chissà che non lo costringa a fare sul serio anche sulla terra battuta.
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"Quando perdo, il giornali non li leggo". E siccome negli ultimi tempi Roger Federer ha perso parecchio, magari non sarà aggiornatissimo sulle vicende del mondo. Naturalmente scherzava, l’ex numero uno del mondo. Ma ormai anche gli amici, ha raccontato lo svizzero, cominciano a credere a tutti giudizi espressi dai giornalisti sulla sua crisi.
Comunque sia, la crisi non si è ancora vista a Roma. L’insidia di Stepanek, che lo aveva battuto lo scorso anno nei quarti, è stata brillantemente superata e Roger va in campo da favorito contro il russo naturalizzato tedesco Mischa Zverev. Figlio d’arte (il padre Alexander ha giocato in Davis per l’Unione Sovietica prima di emigrare con la famiglia in Germania), Mischa è uno dei due giocatori usciti dal tabellone di qualificazione a raggiungere i quarti insieme a Juan Monaco, che sarà invece avversario di Fernando Gonzalez.Gli ostacoli seri arriveranno per Federer in semifinale, dove incombe il vincitore del quarto tra l'imitatore di Fiorello e campione uscente, Novak Djokovic e l'argentino Del Potro, in prepotente crescita.
Non ci sono stati problemi per Nadal, che ricordava ancora come un incubo la sua ultima partita, comunque vinta, con Robin Soderling. Si era giocato due anni fa a Wimbledon un incontro fiume che si era protratto per tre giorni per via della pioggia. Una partita memorabile anche perché lo svedese aveva provocatoriamente imitato in campo il più famoso tic di Nadal, quello delle mutande. Se la partita sull’erba era stata infinita, quella sulla terra si è conclusa molto in fretta. Rafa ha perso un solo game, realizzando quasi il doppio dei punti del suo avversario.
Nei quarti lo aspetta il protagonista di un’altra memorabile maratona: quel Fernando Verdasco che nella semifinale australiana dello scorso gennaio lo aveva tenuto in campo oltre cinque ore e lo aveva costretto ad annullare due match point. Chissà che non lo costringa a fare sul serio anche sulla terra battuta.