Sharapova, bye bye Wimbledon: profumo di finale in Williams

Tennis
Maria Sharapova abbandona mestamente il prato di Wimbledon
maria_sharapova_delusione_wimbledon

ELENA PERO, inviato di SKY Sport a Londra, fa il punto dopo la terza giornata del torneo dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club. L'eliminazione della bella Maria, vincitrice nel 2004, per mano della Dulko, rilancia la sfida tra Serena e Venus

COMMENTA NEL FORUM DEL TENNIS

WIMBLEDON SU SKY SPORT

I TABELLONI DI WIMBLEDON 2009

di ELENA PERO

Sarà certamente ingiusto e azzardato nei confronti delle altre giocatrici, ma la sconfitta di Maria Sharapova mette una parola fine al torneo femminile di Wimbledon, consegnandolo molto probabilmente nelle mani delle sorelle Williams.

La russa, al quarto torneo dopo nove mesi di inattività, non poteva certo essere considerata alla pari delle due americane: la sua condizione è anzi molto lontana da quella che l’ha portata al vertice delle classifiche mondiali. Eppure Maria è stata, insieme ad Amelie Mauresmo, l’unica capace di inserirsi in tempi recenti nel duopolio londinese delle sorellone. 

Sharapova non ha perso il gusto per la lotta. Gisela Dulko, in vantaggio 6-2 3-0, aveva praticamente vinto, quando la russa ha infilato sei giochi di fila raddrizzando l’incontro. A quel punto la consuetudine vedrebbe la campionessa prevalere alla distanza. Ma è qui che la vincitrice del 2004 ha manifestato i suoi attuali limiti: le mancano il ritmo sui colpi e soprattutto la condizione atletica. ‘Non si può concedere un vantaggio così ampio alla propria avversaria’, ha detto alla fine l’ex numero uno del mondo. ‘So di non essere al massimo, ma non ho paura, anche se dovrò aspettare a lungo: farò di tutto per tornare quella di prima’, ha concluso.

Dall’avvento del nuovo millennio soltanto nel 2006 c’è stata una finale senza le sorelle di Compton, L.A. Venus ha vinto cinque volte, Serena due, gli scontri in famiglia sono stati tre. Sarebbe una vera sorpresa se la vincitrice 2009 dei Championships non si chiamasse Williams.