Wimbledon. Sarà duello tra Andy per lo sfidante di re Roger
TennisELENA PERO, inviato di SKY Sport, fa il punto dopo la quarta giornata del torneo londinese. Il buco creato nella parte alta del tabellone dal forfait di Nadal apre a un duello tra Roddick e Murray per una eventuale finale con il favoritissimo Federer
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di ELENA PERO
Si chiama Andy e vuole giocare la finale di Wimbledon. Non è Murray e la seconda domenica dei Championships l’ha già vissuta da protagonista. Per ben due volte. Da perdente. È Andy Roddick, battuto nel 2004 e nel 2005 dal padrone di casa Roger Federer. Poi è arrivato Rafa Nadal a togliergli il ruolo di antagonista. Assente lo spagnolo, la parte alta del tabellone lasciata sguarnita anche da Juan Martin Del Potro, ecco che lo statunitense torna all’attacco.
Il servizio è quello solito, devastante. Il dritto anche. I miglioramenti sono arrivati dal lato sinistro, con un rovescio in back che rimane basso sull’erba di SW19, e da un rinnovato slancio fisico. L’impulso è arrivato da Larry Stefanki, che è al suo fianco dall’inizio di questa stagione. L’allenatore californiano lo ha messo a dieta, levandogli dal piatto tutto il junk food di cui Andy va pazzo ma che lo manda in campo con la zavorra. Qualche chilo di meno corrisponde a un incremento nella mobilità, il che aiuta, soprattutto sulla lunga distanza.
Il matrimonio con la modella Brooklyn Decker non lo ha distratto più di tanto e lui lo ha saggiamente inserito alla vigilia della stagione sulla terra battuta. La caviglia infortunata al Queen’s è tornata sana. Tutto sembrerebbe a posto, ma a dare fastidio ad Andy c’è Andy, quello locale. Murray è dalla sua stessa parte del tabellone, per non parlare dello svizzero laggiù, che la finale non gliela leva nessuno. Ma Roddick è ostinato: rivuole il suo posto tra le stelle.
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Si chiama Andy e vuole giocare la finale di Wimbledon. Non è Murray e la seconda domenica dei Championships l’ha già vissuta da protagonista. Per ben due volte. Da perdente. È Andy Roddick, battuto nel 2004 e nel 2005 dal padrone di casa Roger Federer. Poi è arrivato Rafa Nadal a togliergli il ruolo di antagonista. Assente lo spagnolo, la parte alta del tabellone lasciata sguarnita anche da Juan Martin Del Potro, ecco che lo statunitense torna all’attacco.
Il servizio è quello solito, devastante. Il dritto anche. I miglioramenti sono arrivati dal lato sinistro, con un rovescio in back che rimane basso sull’erba di SW19, e da un rinnovato slancio fisico. L’impulso è arrivato da Larry Stefanki, che è al suo fianco dall’inizio di questa stagione. L’allenatore californiano lo ha messo a dieta, levandogli dal piatto tutto il junk food di cui Andy va pazzo ma che lo manda in campo con la zavorra. Qualche chilo di meno corrisponde a un incremento nella mobilità, il che aiuta, soprattutto sulla lunga distanza.
Il matrimonio con la modella Brooklyn Decker non lo ha distratto più di tanto e lui lo ha saggiamente inserito alla vigilia della stagione sulla terra battuta. La caviglia infortunata al Queen’s è tornata sana. Tutto sembrerebbe a posto, ma a dare fastidio ad Andy c’è Andy, quello locale. Murray è dalla sua stessa parte del tabellone, per non parlare dello svizzero laggiù, che la finale non gliela leva nessuno. Ma Roddick è ostinato: rivuole il suo posto tra le stelle.