Wimbledon e numero 1, il magico week end di Djokovic

Tennis
Il sito ufficiale di Novak Djokovic celebra il successo a Wimbledon e il numero 1 nel ranking mondiale
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Il primo successo a Londra e il primato nel ranking Atp coronano i sogni del campione di Belgrado, che solo un anno fa dichiarava a Sky.it: "Se riuscissi a fare una delle due cose, sarei felice". E può ancora migliorare. LE FOTO E IL VIDEO ESCLUSIVO

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di Matteo Veronese

Poco più di un anno fa Novak Djokovic, ospite di sky.it, rispondeva così alla domanda di un suo tifoso circa la sua preferenza tra vincere a Wimbledon e l'essere numero uno del mondo: "Il sogno è vincere Wimbledon, mentre l'ambizione più grande è essere il numero uno. Non potrei scegliere tra un sogno e il mio scopo: diciamo che se riuscissi a fare una delle due cose, sarei felice". Il week end appena concluso è stato allora quello della realizzazione dei sogni e delle ambizioni di Nole, trionfatore all'All England Lawn Tennis and Croquet Club e nuovo re del tennis mondiale. Binomio piuttosto comune nell'era Open, dato che dei 20 vincitori del torneo solamente in quattro non hanno mai raggiunto la vetta del cervellotico ranking Atp (Kodes, Stich, Krajicek e Ivanisevic).

I profani della racchetta e chi non conosce il sistema di punteggio avrebbero potuto obiettare, in caso di vittoria di Nadal: "Come può scendere al numero 2 della classifica il vincitore di due prove su tre dello Slam di questa stagione?". Sarebbe stato possibile, anzi era già accaduto venerdì, ma Nole li ha tolti dall'impiccio, legittimando il successo ed il primato dai primi scambi della finale contro un Nadal quasi stizzito nel vedere il suo gioco limitato dai colpi del suo avversario, che per quasi tutto il match lo ha costretto a giocare sul rovescio, imbrigliando il dritto solitamente letale. Djokovic ha confermato una superiorità che dura da inizio anno, venendo in soccorso anche del sistema stesso di conteggio dei punti, accusato -spesso a ragione- di "saper far di calcolo, ma non capire di tennis". Difficile trovare, ora, qualcuno che si avvicini al livello di gioco e all'intensità espressa dal serbo, vincitore di 8 tornei su 9 disputati e sconfitto solo in semifinale a Parigi da tale Federer, Roger.

Djokovic si è preso tutto nel giro di tre giorni, scavando anche un discreto solco tra sé e il resto della concorrenza, Nadal in testa. Prima del prossimo appuntamento con l'ultimo torneo dello Slam, gli US Open dove l'anno scorso perse in finale proprio dal mancino di Manacor, in calendario sono previsti i Master1000 di Montreal e Cincinnati dove RoboNole un anno fa raccolse una semifinale (persa contro Federer) in Canada e un quarto di finale (sconfitto da Roddick) a Mason. Gli stessi risultati di Nadal, addirittura peggiori di quelli di Federer. Insomma, anche se sembra incredibile a dirsi, Djokovic potrebbe migliorare ancora la sua classifica prima dell'appuntamento di fine stagione con Parigi Bercy e i Masters di Londra e concludere il suo magico 2011 nell'unico possibile ora come ora: da numero uno del mondo.

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