Us Open: una finale Slam senza Fab Four, quasi 10 anni dopo
TennisL'ultimo atto di un torneo del Grande Slam senza Federer, Djokovic, Nadal o Murray risaliva agli Australian Open del 2005. A New York si affronteranno l'ex "Project 45" Kei Nishikori ed il croato Marin Cilic. Sfida tra ex campioni anche in panchina
di Matteo Veronese
Alzi la mano chi avrebbe immaginato una finale tra Kei Nishikori e Marin Cilic agli Us Open. Ad inizio torneo forse nessuno, qualcuno avrebbe potuto azzardarlo prima delle semifinali, che li vedevano opposti rispettivamente al numero 1 del mondo Novak Djokovic ed al vincitore di 17 Slam Roger Federer. Impresa comunque ardua. E invece...
Volti nuovi, quasi 10 anni dopo. Si parla (giustamente), molto di Fab Four. A dirla tutta stando alle finali Slam il discorso si può restringere a tre giocatori: Federer, Nadal e Djokovic. Almeno uno di loro è sempre stato presente in una finale Slam dal Roland Garros del 2005 in poi. L'ultimo atto di uno dei quattro tornei più importanti della stagione senza i tre Grandi risale agli Australian Open del 2005, quando Marat Safin si impose su Lleyton Hewitt in quattro set.
Il Giappone ed il Progetto 45. Kei Nishikori, che ha vinto la prima semifinale di giornata contro Novak Djokovic, è il primo giapponese ad approdare ad una finale Slam. Da numero 11 del mondo, tornerà nei primi 10 e migliorerà in ogni caso il proprio best ranking essendo già oggi, nella classifica “live”, alla posizione numero 8 del mondo. Dovesse vincere il torneo salirebbe addirittura alla posizione numero 5. Un risultato straordinario, se si considera che durante i primi anni di carriera Nishikori era il “Project 45” della IMG: la posizione 46 del ranking era allora la più alta raggiunta da un giocatore del paese del sol levante (Shuzo Matsuoka) e l'obiettivo era “costruire” un giocatore capace di migliorare quel record.
La rinascita di Cilic. Il gigante croato Marin Cilic risale invece dalla posizione 16 del ranking fino alla 12. Migliorerebbe il proprio best ranking (9) solamente vincendo il torneo, risultato che lo porterebbe a 25 punti di distanza proprio da Nishikori, all'ottavo posto nella classifica mondiale. Cilic era stato sospeso per 9 mesi (squalifica poi ridotta a 4) nel 2013 a causa di una sostanza proibita rilevata durante un controllo antidoping al torneo di Montecarlo e assunta, secondo la difesa del croato, inconsapevolmente tramite una zolletta di zucchero, ma lo scandalo era scoppiato dopo il ritiro dal torneo di Wimbledon. Tornato a giocare al Master 1000 di Parigi Bercy, nel 2014 Cilic ha raggiunto tre finali, vincendo i tornei di Zagabria e Delray Beach.
Allenatori vincenti. Chang contro Ivanisevic. Non in campo, ma nei box dei finalisti: l'ex campione del Roland Garros '89 guida infatti da alcuni mesi il giapponese Nishikori, mentre all'angolo del croato siede il connazionale Goran, trionfatore a Wimbledon nel 2001.
Alzi la mano chi avrebbe immaginato una finale tra Kei Nishikori e Marin Cilic agli Us Open. Ad inizio torneo forse nessuno, qualcuno avrebbe potuto azzardarlo prima delle semifinali, che li vedevano opposti rispettivamente al numero 1 del mondo Novak Djokovic ed al vincitore di 17 Slam Roger Federer. Impresa comunque ardua. E invece...
Volti nuovi, quasi 10 anni dopo. Si parla (giustamente), molto di Fab Four. A dirla tutta stando alle finali Slam il discorso si può restringere a tre giocatori: Federer, Nadal e Djokovic. Almeno uno di loro è sempre stato presente in una finale Slam dal Roland Garros del 2005 in poi. L'ultimo atto di uno dei quattro tornei più importanti della stagione senza i tre Grandi risale agli Australian Open del 2005, quando Marat Safin si impose su Lleyton Hewitt in quattro set.
Il Giappone ed il Progetto 45. Kei Nishikori, che ha vinto la prima semifinale di giornata contro Novak Djokovic, è il primo giapponese ad approdare ad una finale Slam. Da numero 11 del mondo, tornerà nei primi 10 e migliorerà in ogni caso il proprio best ranking essendo già oggi, nella classifica “live”, alla posizione numero 8 del mondo. Dovesse vincere il torneo salirebbe addirittura alla posizione numero 5. Un risultato straordinario, se si considera che durante i primi anni di carriera Nishikori era il “Project 45” della IMG: la posizione 46 del ranking era allora la più alta raggiunta da un giocatore del paese del sol levante (Shuzo Matsuoka) e l'obiettivo era “costruire” un giocatore capace di migliorare quel record.
La rinascita di Cilic. Il gigante croato Marin Cilic risale invece dalla posizione 16 del ranking fino alla 12. Migliorerebbe il proprio best ranking (9) solamente vincendo il torneo, risultato che lo porterebbe a 25 punti di distanza proprio da Nishikori, all'ottavo posto nella classifica mondiale. Cilic era stato sospeso per 9 mesi (squalifica poi ridotta a 4) nel 2013 a causa di una sostanza proibita rilevata durante un controllo antidoping al torneo di Montecarlo e assunta, secondo la difesa del croato, inconsapevolmente tramite una zolletta di zucchero, ma lo scandalo era scoppiato dopo il ritiro dal torneo di Wimbledon. Tornato a giocare al Master 1000 di Parigi Bercy, nel 2014 Cilic ha raggiunto tre finali, vincendo i tornei di Zagabria e Delray Beach.
Allenatori vincenti. Chang contro Ivanisevic. Non in campo, ma nei box dei finalisti: l'ex campione del Roland Garros '89 guida infatti da alcuni mesi il giapponese Nishikori, mentre all'angolo del croato siede il connazionale Goran, trionfatore a Wimbledon nel 2001.