Murray punta alla vetta, Djokovic rischia

Tennis

Elena Pero

Andy Murray (Foto Getty)
Andy Murray of Great Britain celebrates after winning against  Gilles Simon of France in their men's singles semi-finals match at the Shanghai Masters tennis tournament in Shanghai on October 15, 2016. / AFP / JOHANNES EISELE        (Photo credit should read JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)

Potrebbero esserci sorprese nel finale di stagione in cima alla classifica Atp: Murray è in crescita costante, salire al primo posto non è più un'impresa impossibile...

Novak Djokovic rischia di perdere il primato in classifica? Andy Murray nuovo numero 1 del mondo? Pochi mesi fa, il sei di giugno per la precisione, avremmo risposto: 'Impossibile' a entrambe le domande. Adesso l'impossibile è diventato probabile. E non per la primavera prossima; magari già a Bercy, o a Londra.

A giugno il serbo aveva appena vinto il tanto agognato Roland Garros e realizzato un'impresa mai più replicata - nel tennis maschile - dal lontano 1969, con il mitico Rod Laver detentore contemporaneamente di tutti e quattro i titoli del Grande Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open). Quindi: Nole tra i più grandi di sempre, Nole l'invincibile, Nole un numero uno che ha quasi il doppio dei punti del numero due. Poi qualcosa si è inceppato nella macchina Djokovic: sono arrivati gli acciacchi, qualche problema extra-campo; la routine vincente si è interrotta, prima a Wimbledon, poi alle Olimpiadi di Rio e ancora oggi.

A giugno sulla panchina di Andy Murray torna Ivan Lendl, l'ex grande campione che lo ha portato al primo ciclo di successi tra 2012 e 2013. Lo scozzese sboccia con la vittoria a Wimbledon e in quattro mesi riduce in maniera impressionante il distacco in classifica. Oggi i punti di differenza tra il serbo e lo scozzese sono 915 se si guarda alla Race, la classifica che riparte da zero ogni primo di gennaio. Esageriamo: se il torneo olimpico (Murray medaglia d'oro, Djokovic battuto al primo turno da Del Potro) avesse avuto valenza nel ranking quest'anno, la differenza tra i due sarebbe di soli 170 punti.

Bloccato da Federer, Nadal e Djokovic, Andy Murray è sempre stato considerato l'angolo debole del quartetto, il meno fantastico dei fantastici quattro. Ma lo scozzese è tenace, ha 29 anni ma non ha mai smesso di essere ambizioso, di migliorarsi. Essere costretto a convivere con tre mostri che sono tra i più grandi campioni di sempre è una sfortuna e insieme una fortuna. Tre titoli Slam sono pochi se paragonati a 17 (Federer), 14 (Nadal), 12 (Djokovic), ma cosa sarebbe successo se nelle altre otto finali Major disputate non avesse incocciato in uno dei mostri? Ormai è tardi, raggiungerli nelle coppe è obiettivamente impossibile. Ma il primo posto in classifica, quello sì che è vicino. Forza Andy, rendi avvincenti per te - e per noi - le ultime settimane di grande tennis dell'anno.