Apoteosi con la vittoria delle Atp Finals 2-6, 6-1, 10-8 contro la coppia Klaasen-Ram. I due hanno letteralmente dominato la stagione indoor: 10 vittorie di fila, dal trionfo a Parigi Bercy a quello della 02 Arena. D'ora in poi sono loro quelli da battere
Henri Kontinen si è ripreso in parte quello che la sorte gli ha tolto in infortuni. Nel 2008 aveva giocato la finale del torneo junior di Wimbledon battendo Tomic e perdendo da Dimitrov in finale. Sembrava l’inizio di una grande carriera da singolarista sulle orme magari del connazionale Nieminen, ma le ginocchia avevano altri programmi.
E’ rimasto fermo molto tempo e al rientro si è reso conto che forse il doppio era un modo per riprovare a rimanere nel mondo che amava. Nel 2014 il primo titolo e oggi l’apoteosi a Londra con la conquista delle Atp Finals al fianco di John Peers, ex doppista di Jamie Murray. I due hanno dominato la stagione indoor: 10 vittorie di fila, dal trionfo a Parigi Bercy a quello della 02 Arena.
Cinque i titoli vinti in 6 finali, non male per una coppia formatasi a inizio stagione. Kontinen è anche il più titolato nella specialità, nell'anno avendo centrato altri due tornei con compagni diversi. Servizio devastante, braccio rapidissimo, ottima risposta sia di rovescio che di diritto, poco emotivo da buon finnico. Amante della musica e dell’hockey ghiaccio, sport nazionale da quelle parti.
Ottima l’intesa con un giocatore di una nazione che ama il doppio come l’Australia e che viene da una famiglia di tennisti: mamma ex e sorella giocatrice. I due chiudono l’anno in quarta posizione mondiale. Adesso arriva il difficile, confermare nel 2017 quanto di buono fatto quest’anno. Da questo momento Kontinen e Peers diventano coppia da battere e non più outsiders e questo cambia decisamente le prospettive, come l’assegno incassato a Londra.