L'azzurro superando il portoghese 7-6 2-6 6-3 si è qualificato per il terzo turno, dove inconterà il francese Chardy. La tarantina è invece apparsa scarica ed è uscita rapidamente dal torneo con un netto 6-3 6-2 subito dalla numero 111 Townsend. Bene Nadal, Nishikori e Raonic
Un Fabio Fognini con la concentrazione delle grandi occasioni ha battuto João Sousa 7-6 2-6 6-3 e si è qualificato al terzo turno del Miami Open, dove troverà un Jeremy Chardy che a sorpresa ha eliminato Cilic, testa di serie numero 7. Chardy è numero 77 ATP e contro Fognini (40) ha perso due volte su due. E adesso l'italiano ha davanti a sé un tabellone davvero invitante, visto che nemmeno l'eventuale ottavo di finale sarebbe poi proibitivo. Fognini ha iniziato la partita proponendo la miglior versione di sé: sicuro al servizio, incisivo nella risposta, ben dentro al campo in ogni scambio. Il 5 a 1 e la testa di tutti già al secondo set hanno liberato il braccio di Sousa, che ha aumentato profondità e velocità di crociera. Fognini non è calato, anche se l’andamento del set indicherebbe il contrario, ed ogni game è diventato una battaglia decisa da dettagli. Tutti sono girati in favore del portoghese, però, che si è portato sul 6-5. Qui Fognini è stato bravo a non andare in affanno e si è andati a un tie break pieno di scambi durissimi, con recuperi clamorosi di entrambi, dove ha vinto 10-8 chi ha avuto quell’1% in più di concentrazione. Che nell’occasione è stato il ‘nuovo’ Fognini. Il calo vero è avvenuto nel secondo set: Sousa ha continuato a martellare a destra e a sinistra con il suo tennis più regolare e Fognini non è riuscito a tirarsi fuori dalla ragnatela: in breve 6-2 Sousa e terzo set, dove la partita è tornata quella del tie break. Braccio di ferro quasi ad ogni scambio, degno delle loro sfide precedenti (3-1 per Fognini il bilancio, adesso 4-1), tante contestazioni (alla fine un mini-litigio fra i due, dopo una stretta di mano abbastanza fredda) e anche qualche prodezza, soprattutto da parte di Fognini. Sul 4-3 il break decisivo, con l'italiano che ha saputo gestire anche due match point annullati da Sousa e ha portato a casa una partita di quelle vere e possono cambiare non diciamo una carriera, ma di sicuro questa stagione in cui Fabio sta giocando bene ma raccogliendo meno di quanto potrebbe.
LE ALTRE PARTITE - Tutto facile per Rafa Nadal, 6-3 6-4 a Dudi Sela. e un buon inizio in uno dei pochi tornei che in carriera non ha mai vinto. Nishikori ha un tabellone eccellente, con un'autostrada verso le semifinali, e contro Kevin Anderson è apparso subito centrato e concentrato (6-4 6-3). Buon rientro agonistico dopo un mese di Milos Raonic contro Troicki, 6-3 7-5 senza forzare, nemmeno al servizio, e gran battaglia fra Kohlschreiber e Fritz vinta dal tedesco 7-5 3-6 7-6. Negli incontri del sabato entrata in scena di sua maestà Roger Federer, contro il promettente americano Tiafoe, e di Wawrinka con Zeballos. In chiave italiana attenzione al secondo turno di Lorenzi (per lui prima partita del torneo) con Mannarino e di Seppi con Muller.
Roberta Vinci era favoritissima contro la quasi ventunenne Taylor Townsend e non soltanto per la testa di serie numero 25, ma si è fatta sorprendere dalla partenza sprint della mancina americana che ha applicato con determinazione feroce uno schema fisso: ricerca del diritto della Vinci e abuso del back di rovescio per non dare ritmo alla tarantina. Tattica intelligente e schema che ha trovato la complicità di una Vinci molto fallosa, così la Townsend ha portato a casa il suo 6-3 prima che la pioggia su Crandon Park mandasse entrambe negli spogliatoi. Rapida ripresa dopo un quarto d'ora di stop e Vinci ancora più scarica che nel primo set, con un diritto che davvero non ha funzionato a prescindere dai meriti dell'avversaria. A questo punto la Townsend l'ha soltanto fatta muovere, con intelligenza e qualche lob ben messo, cercando meno il diritto e tenendole alta la palla sul rovescio in modo da inchiodarla a fondo campo. Senza inventarsi niente alla fine si è presa un 6-3 6-2 che la manda al terzo turno, probabilmente contro la Kuznetsova. Per la Vinci il dispiacere di non essere mai entrata in partita contro un'avversaria che adesso è 111 WTA ma fra due anni potrebbe essere fra le prime al mondo, nonostante la linea non sia certo quella di un'atleta di vertice (è comunque migliorata rispetto alla sua entrata nel circuito). Ancora tutto da costruire il 2017 dell'azzurra, con la stagione sulla terra ormai alle porte.
LE ALTRE PARTITE - Nel secondo turno femminile faticosissima vittoria di Simona Halep, testa di serie numero 3, 6-4 2-6 6-3 sulla giovane Naomi Osaka, con due interruzioni per pioggia e la giapponese che ha ancora una volta dato l'impressione di avere grandissimi margini. Grossi rischi anche per la Muguruza, nella prosecuzione del match con la McHale, alla fine portato a casa 0-6 7-6 6-4.