Lo spagnolo ha giocato la sua miglior partita finora nel torneo, eliminando il numero 17 del mondo con un doppio 6-2. Venerdì la semifinale con Fognini, con il quale ha perso 3 volte su 10 scontri diretti
Un Rafael Nadal finalmente convincente ha dominato la potenza di Jack Sock e con un netto 6-2 6-2 si è guadagnato la semifinale del Miami Open contro Fabio Fognini. Un quarto davvero senza storia, in cui servizio e diritto di Sock sono apparsi meno devastanti del solito. Una partita che Nadal temeva molto, viste le difficoltà incontrate in passato contro l'attuale numero 17 del mondo (sembre battuto, comunque), che sembra avere il classico profilo per l'upset contro mostri sacri in declino. Ecco, il declino di Nadal è abbastanza lento e il diritto inside out di Sock ha sempre trovato puntuale l'uncino di diritto di Nadal, anche se non si può ridurre la partita a questo schema. Nadal l'ha vinta rispondendo con continuità alle bombe di Sock e resistendo bene di testa all'unico suo guizzo, all'inizio del secondo set, quando l'americano è andato ad un passo dal doppio break. Nel momento in cui si è palleggiato Sock non ha avuto scampo e Nadal ha dato una gioia agli organizzatori che sognano una finale con la trentasettesima (senza tenere conto delle esibizioni) edizione di Nadal-Federer.
Venerdì la sfida con Fognini, avversario che in passato ha creato a Nadal parecchi problemi anche sull'amata (da entrambi, comunque) terra battuta: in 10 precedenti l'italiano ha vinto ben 3 volte e sono davvero pochi su questo pianeta i giocatori con il 30% di successi contro Nadal. I due scontri diretti più importanti sono ovviamente quelli negli Slam: al terzo turno del Roland Garros 2013 vittoria Nadal 7-6 6-4 6-4, al terzo turno degli U.S. Open 2015 vittoria Fognini al quinto set, 3-6 4-6 6-4 3-6 6-4. C'è anche un precedente in questo torneo: negli ottavi di finale di tre anni fa Nadal passeggiò 6-2 6-2. Certo è che l'azzurro ha sempre creato problemi a Nadal, non essendo quel giocatore schematico che di solito con il maiorchino è vittima designata. Nadal è ancora alla ricerca del primo trofeo del 2017, ma il fatto che a Miami sia in crescita è per lui un buon segno: dopo il facile esordio con Sela, lo spavento passato con Kohlschreiber e la modesta (per lui) prestazione contro Mahut, pare adesso più centrato. Anche perché il primo a volere la finale contro Federer è lui.