Miami: Federer nella storia, in finale batte Nadal

Tennis

Stefano Olivari

Lo svizzero ha conquistato per la terza volta in carriera il Miami Open superando in finale 6-3 6-4 l'eterno rivale. Dopo gli Australian Open e Indian Wells, è anche la terza vittoria del 2017 su Nadal

La leggenda di Roger Federer continua, così come quella di Rafa Nadal. Però conta anche il presente e nella finale di Miami Federer ha battuto Nadal per la terza volta nel giro di due mesi, arrivando a quota tre trofei del Miami Open: l’ultima sua volta da trionfatore era stata ben 11 anni fa ed il suo rivale in finale era Ivan Ljubicic, suo attuale allenatore… Dopo gli Australian Open e Indian Wells un altro titolo in questo 2017 passando indenne attraverso un tabellone durissimo, che gli ha messo di fronte Del Potro, Berdych e Kyrgios, mentre Nadal ha avuto una strada un po’ più facile senza mai davvero convincere ed anzi giocando la sua partita migliore proprio contro l’eterno rivale. Per Federer 91esimo torneo vinto in carriera (nel mirino i 94 di Lendl, che però ne ha vinti molti di minori) e 26esimo Masters 1000, per Nadal l'amarezza della quinta finale persa a Miami ma anche l'amore totale della folla latino-americana. In ogni caso nessuno ha tifato contro di lui, come purtroppo è avvenuto contro altri avversari di Federer, da Berdych a Kyrgios, a Crandon Park.

Il primo set è stato deciso in favore dello svizzero da un solo break, sul 4-3 per lo svizzero, ma il dato non deve ingannare perché in realtà entrambi hanno avuto più palle break ed in generale si sono visti scambi relativamente lunghi. Nella loro precedente sfida, a Indian Wells, Nadal aveva avuto una palla break in tutto l’incontro, mentre a Miami ne ha avute due soltanto nel game di apertura: insomma, un’altra partita e senz'altro un Nadal migliore che nel resto del torneo. A dirla tutta fino al break Nadal è piaciuto di più, riuscendo anche grazie al clima (32 gradi con il 70% di umidità) a mettere Federer nell’angolo un po’ come avveniva nei ‘vecchi’ Nadal-Federer, con il maiorchino che gradualmente si apriva lo spazio per scagliare il lungolinea vincente di diritto. Per capire l’importanza, anche psicologica, di questo break bisogna dire che a Miami Nadal non ha giocato bene, rapportato al Nadal che tutti (lui per primo) hanno in mente, in nessuna partita del torneo, ma che prima della finale aveva vinto 48 dei suoi 52 game al servizio, con 3 dei 4 persi nell’imbarazzante primo set contro Kohlschreiber. Quanto a Federer, come con Berdych e Kyrgios è apparso stanco ma anche molto centrato, entrando nel campo con il diritto appena è stato possibile e anche quando non è sembrato, per gli umani, possibile. Continua a chiedere molto al servizio (nel primo set 19 punti su 22 prime palle messe) ed è evidente l’intenzione di accorciare i tempi: bene per il 6-3 in 48 minuti. La stanchezza è la chiave dell’inizio del secondo set, che vola via facile fino al 3-3, con Federer che sfida Nadal sulla diagonale rovescio Svizzera-diritto Spagna, che fino agli Australian Open 2017 non gli aveva mai detto bene. Due palle break salvate brillantemente da Nadal e si prosegue nella trentasettesima battaglia fra due fuoriclasse che tutti rimpiangono già da vivi. In certi momenti pare che si rimpiangano loro stessi, a vicenda. Ma certi meccanismi psicologici sono cambiati e sul 4 pari arriva un’altra palla break, frutto anche di un nastro fortunato. Federer se la gioca con aggressività e va a servire per il match, volando: 6-3 6-4 in un’ora e 35 e meritate vacanze, in attesa di capire cosa chiedere alla stagione sulla terra battuta. 

Il punto adesso è proprio questo: questo Federer splendente può vincere il Roland Garros? Finora ce l'ha fatta soltanto una volta, nel 2009 e grazie a Soderling che gli eliminò Nadal negli ottavi di finale. Di certo non può non andare a Parigi, soprattutto in questo stato di forma, ma è probabile che giochi soltanto un grande torneo (Madrid?) fra quelli prima del Roland Garros, mentre un Nadal più bisognoso di ritrovare certe sensazioni, come si è visto da certi diritti sotterrati, farà l'attività completa. Di certo a 35 anni e mezzo il più grande tennista di sempre pare avere ancora molto da dare, a noi e a sé stesso. Aggiornamento del bilancio negli scontri diretti, esibizioni escluse: Nadal 23 vittorie, Federer 14. Non è ancora finita.