Italiane che vincono: a Rabat Errani e Schiavone, a Praga la Giorgi

Tennis

Stefano Olivari

Sara Errani impegnata nel torneo di Istanbul 2017 (Getty)
Errani

Negli ottavi di finale del torneo marocchino colpo della Errani, che batte la Riske 7-6 6-7 6-2, mentre la Schiavone supera con un doppio 6-4 la Dabrowski. In Repubblica Ceca la Giorgi conferma il suo buon momento battendo la Wang 4-6 6-3 6-2. 

Vincono Sara Errani e Francesca Schiavone negli ottavi di finale del torneo di Rabat, vince Camila Giorgi negli ottavi di Praga. In tutti e tre i casi, anche se l'avversaria della Schiavone non era un granché, si sono visti segnali importanti: le tre italiane ci credono ancora, pur essendo intorno alla zona 100 del ranking WTA e con limiti ben chiari, anche se diversi fra di loro. 

Giorgi

Camila Giorgi non ha fallito quella che il grande Rino Tommasi (e non solo lui) definisce la prova del nove: dopo la grandissima impresa realizzata battendo la numero 3 del mondo Karolina Pliskova, la Giorgi sulla terra di Praga si è ripetuta contro la 57 Wang Qiang, da lei stra-battuta a inizio gennaio nei quarti di Shenzen. La marchigiana numero 99 del ranking WTA ha portato a casa la partita prendendosi molti più rischi della cinese, soprattutto nella risposta: come nelle giornate migliori ha fatto e disfatto, ma il 4-6 6-3 6-2 non rende bene l'idea sua superiorità perché il primo set lo ha in sostanza buttato via. Adesso per lei nei quarti la tedesca Mona Barthel, numero 82 del mondo, che una Giorgi appena normale dovrebbe battere per arrivare ad una semifinale che quasi certamente sarebbe con la Strycova. 

Errani

Negli ottavi di Rabat grande battaglia per Sara Errani, che ha battuto l'americana Alison Riske 7-6 6-7 6-2 di pura voglia, servendo anche meglio del solito contro la numero 40 del mondo. Per l'azzurra, caduta alla posizione 102, l'ennesimo buon segnale a livello pisologico anche se la velocità di crociera dei suoi scambi è molto diminuita rispetto agli anni d'oro. Brava comunque la Errani a giocare di pura regolarità, anche perché in questa fase della sua carriera non ha molte altre armi, contro una giocatrice più potente ma meno adatta alla terra. Per lei nei quarti la tostissima russa Gavrilova, numero 26 WTA, che l'ha battuta in entrambi i precedenti.

Schiavone

Nel torneo marocchino si è distinta anche Francesca Schiavone, che nel suo ottavo ha battuto Gabriela Dabrowski. Nel primo set si è vista all'inizio la Schiavone delle occasioni peggiori, quella che impreca contro se stessa e si dimentica di avere un gioco unico nel circuito, che le consente a 37 anni di essere ancora lì. Appena la canadese numero 348 del mondo si è portata sul 4-1 la Schiavone si è calmata e ha trovato la misura soprattutto negli scambi dal fondo. Da quel momento non c'è quasi più stata partita: 5 game consecutivi per il 6-4, poi un altro 6-4 soffrendo soltanto nel finale contro un'avversaria dal tennis davvero modesto per qualità e ritmo, con l'unico pregio di essere di 12 anni più giovane. La Schiavone è fortunata anche con il quarto, contro l'abbordabile tedesca Tatiana Maria.