Tennis: Schiavone ed Errani in semifinale a Rabat, Giorgi male a Praga

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Stefano Olivari

Francesca Schiavone (Getty)

In Marocco la Schiavone ha battuto 6-1 4-6 6-3 la Maria e la Errani 7-6 6-4 la numero 26 del mondo Gavrilova, mentre nel torneo WTA ceco la Giorgi ha buttato via la partita con la Barthel nonostante una netta superiorità

Sara Errani ha battuto 7-6 6-4 Daria Gavrilova e Francesca Schiavone 6-1 4-6 6-3 nei quarti di finale del torneo di Rabat, mentre a Praga Camila Giorgi ha perso 7-6 7-6 contro Mona Barthel. 

Errani

L'impresa di giornata è della Errani, contro la numer 26 del mondo che l'aveva battuta in entrambi i precedenti (che però erano sul veloce). Drammaticamente basso il livello del gioco nel primo set, con la Gavrllova a rischiare e a sbagliare un po' di più dell'italiana numero 102 del ranking WTA. Un tie break con il braccino per entrambe, risolto 7-5 da una Errani che anche nella sua versione ridomensionata ha il pregio di rimanere attaccata alle partite a dispèetto di una velocità di palla ridotta e di uns ervizio che va e viene (con la Gavrilova meglio del solito, però). L'australiana di origine russa, anzi proprio russa tranne che per il passaporto e la convenienza, si è innervosita e non è riuscita a propporre variazioni che non ha, come del resto 90 delle prime 100 giocatrici del mondo: in una partita di trincea, con i servizi quasi impossibili da difendere, anzi l'intelligenza tattica della Errani ha fatto girare diversi punti ed alla fine le ha dato una semifinale che non raggiungeva da Charleston 2016 (anche lì era terra battuta). La più giovane e la meno dotata di telento delle nostre quattro moschettiere sta dando il massimo, assurdo caricarla di aspettative per tornei più importanti del WTA marocchino. Per la Errani adesso una semifinale quasi proibitiva contro la Pavlyuchenkova.

Schiavone

Tutti i cambi di umore di Francesca Schiavone nella partita contro Tatjana Maria. Dominio nel primo set, con il suo tennis più offensivo, mentre nel secondo set la tedesca è stata più concentrata nei suoi turni di battuta e le è bastato un break per portare in parità la partita. Nonostante i dolori alla schiena la trentasettenne milanese ha tenuto duro e portato a casa il terzo set, guadagnandosi una semifinale, non da favorita, contro la Lepchenko.

Giorgi

A Praga si è vista l'ennesima partita persa da Camila Giorgi pur dando la sensazione di essere più forte, e non di poco, della sua avversaria. Va detto che la Barthel è un po' della sua razza, nel senso che ha una classifica (82 WTA) molto al di sotto della sue potenzialità, ma in ogni caso è tecnicamente di un grado inferiore rispetto all'argentino-marchigiana che sta tentando di tornare ad un classifica (adesso è alla posizione 99) che non la costringa a qualificazioni nei tornei medio-alti (dovrà disputarle anche a Madrid). Primo set molto tirato, con la Giorgi che fa e disfa ma sembra sempre sul punto di sfondare. Non sfonda, però, e gioca contro la tedesca il più brutto tie-break della sua carriera. Nel secondo Camila letteralmente domina, portandosi sul 5-2 a suo di vincenti, con la Barthel sempre all'angolo. Poi si spegne la luce, soprattutto sul servizio, e senza nemmeno accorgersene si va ad un altro tie break: Giorgi sul 5-1, poi sul 6-3. Tre match point falliti, di cui due per errori banali di rovescio e Barthel che ce la fa ancora tenendo la palla in campo o poco più.