Rabat, Schiavone sconfitta in finale dalla Pavlyuchenkova

Tennis

Stefano Olivari

La quasi trentasettenne milanese ha giocato una gran partita contro la numero 16 del mondo, ma nei momenti decisivi il braccio della sua avversaria ha tremato meno: 7-5 7-5 per la russa. Intanto a Madrid la Vinci supera il primo turno e una stanchissima Errani esce nelle qualificazioni

Francesca Schiavone ha lottato e giocato molto bene, ma la finale di Rabat è stata vinta da Anastasia Pavlyuchenkova 7-5 7-5. La tennista italiana chiude quindi a quota 9 la sua striscia di vittorie consecutive iniziata al torneo di Bogotà.

Schiavone

La partita è stata segnata dal netto contrasto di stili fra la russa numero 16 del mondo e la milanese vincitrice del Roland Garros 2010, adesso alla posizione 100. Pavlyuchenkova a picchiare ed aprirsi il campo dalla sua mattonella, Schiavone a rallentare con i suoi back di rovescio e a sollecitare la fase difensiva, non all'altezza del resto (anche per la stazza e, diciamolo, per la pancia) della sua avversaria. Facile fare i tattici a tavolino, ma stare in campo contro le bordate della Pavlyuchenkova lo è un po' meno: non a caso aveva vinto gli ultimi 3 precedenti, adesso il bilancio negli scontri diretti è 5-3 per lei. Per riuscirci la Schiavone ha dovuto disputare una partita bellissima, di grande spessore anche emotivo, forse se fosse nel primo set riuscita a difendere il break di vantaggio adesso staremmo parlando di una grande impresa. Nel secondo set i break sono stati di meno, ma si è abbassato anche il livello. La tensione alla fine ha tradito la Schiavone, che ancora non ha digerito la mancata wild card a Roma e adesso vorrebbe spaccare il mondo: il break che ha consegnato la partita alla russa si è chiuso con un doppio fallo che non rende giustizia alla partita della ex numero 4 del mondo. Per la Pavlychenkova decimo torneo WTA vinto in carriera ed un 2017 da mina vagante, considerando chi secondo i numeri sarebbe più forte di lei: a quasi 26 anni può finalmente andare oltre i quarti di finale in un torneo dello Slam, finora per lei limite invalicabile.

Vinci sì, Errani no

A Madrid è partito bene il torneo di Roberta Vinci, che ha battuto 6-1 1-6 6-1 Daria Kasatkina, russa numero 28 del mondo. Sara Errani ha invece pagato il demenziale concatenarsi di tornei e qualificazioni, con tutti che vogliono rubare qualche giorno alla settimana precedente. Subito dopo la semifinale di Rabat persa con la Pavlyuchenkova è volata a Madrid per giocare le qualificazioni. Pauline Parmentier contro la Errani aveva sempre perso, ma si è trovata davanti un'avversaria troppo stanca: 2-6 6-2 6-2 per la potente francese, ma con qualche ora di riposo in più la Errani ce l'avrebbe fatta. Certo nessuno ha obbligato la Errani e altre che nei torneini sono andate avanti ad adottare questa programmazione, ma questa mania di sforare rispetto alla canonica settimana, per fare i mini-Slam della mutua, non è in ogni caso una buona cosa se non per i due giorni in più di incassi. Alla fine tutti gli attori ci guadagnano qualcosa e nessuno può davvero lamentarsi.