La quasi trentasettenne milanese ha giocato una gran partita contro la numero 16 del mondo, ma nei momenti decisivi il braccio della sua avversaria ha tremato meno: 7-5 7-5 per la russa. Intanto a Madrid la Vinci supera il primo turno e una stanchissima Errani esce nelle qualificazioni
Francesca Schiavone ha lottato e giocato molto bene, ma la finale di Rabat è stata vinta da Anastasia Pavlyuchenkova 7-5 7-5. La tennista italiana chiude quindi a quota 9 la sua striscia di vittorie consecutive iniziata al torneo di Bogotà.
Schiavone
La partita è stata segnata dal netto contrasto di stili fra la russa numero 16 del mondo e la milanese vincitrice del Roland Garros 2010, adesso alla posizione 100. Pavlyuchenkova a picchiare ed aprirsi il campo dalla sua mattonella, Schiavone a rallentare con i suoi back di rovescio e a sollecitare la fase difensiva, non all'altezza del resto (anche per la stazza e, diciamolo, per la pancia) della sua avversaria. Facile fare i tattici a tavolino, ma stare in campo contro le bordate della Pavlyuchenkova lo è un po' meno: non a caso aveva vinto gli ultimi 3 precedenti, adesso il bilancio negli scontri diretti è 5-3 per lei. Per riuscirci la Schiavone ha dovuto disputare una partita bellissima, di grande spessore anche emotivo, forse se fosse nel primo set riuscita a difendere il break di vantaggio adesso staremmo parlando di una grande impresa. Nel secondo set i break sono stati di meno, ma si è abbassato anche il livello. La tensione alla fine ha tradito la Schiavone, che ancora non ha digerito la mancata wild card a Roma e adesso vorrebbe spaccare il mondo: il break che ha consegnato la partita alla russa si è chiuso con un doppio fallo che non rende giustizia alla partita della ex numero 4 del mondo. Per la Pavlychenkova decimo torneo WTA vinto in carriera ed un 2017 da mina vagante, considerando chi secondo i numeri sarebbe più forte di lei: a quasi 26 anni può finalmente andare oltre i quarti di finale in un torneo dello Slam, finora per lei limite invalicabile.
Vinci sì, Errani no
A Madrid è partito bene il torneo di Roberta Vinci, che ha battuto 6-1 1-6 6-1 Daria Kasatkina, russa numero 28 del mondo. Sara Errani ha invece pagato il demenziale concatenarsi di tornei e qualificazioni, con tutti che vogliono rubare qualche giorno alla settimana precedente. Subito dopo la semifinale di Rabat persa con la Pavlyuchenkova è volata a Madrid per giocare le qualificazioni. Pauline Parmentier contro la Errani aveva sempre perso, ma si è trovata davanti un'avversaria troppo stanca: 2-6 6-2 6-2 per la potente francese, ma con qualche ora di riposo in più la Errani ce l'avrebbe fatta. Certo nessuno ha obbligato la Errani e altre che nei torneini sono andate avanti ad adottare questa programmazione, ma questa mania di sforare rispetto alla canonica settimana, per fare i mini-Slam della mutua, non è in ogni caso una buona cosa se non per i due giorni in più di incassi. Alla fine tutti gli attori ci guadagnano qualcosa e nessuno può davvero lamentarsi.