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Nadal piega Thiem e conquista la Quinta a Madrid

Tennis

Stefano Olivari

Rafa Nadal durante la finale di Madrid 2017 contro Dominic Thiem (Getty)

Lo spagnolo ha battuto 7-6 6-4 un avversario che ha giocato una grande partita e che può essere il suo vero erede sulla terra battuta. A Roma potrebbero incontrarsi nei quarti 

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Rafa Nadal ha battuto 7-6 6-4 Dominic Thiem nella finale di Madrid, al termijne di una partita di livello altissimo. Quinta sua vittoria nel torneo, trentesima in un Masters 1000 eguagliando il record di Djokovic.

Il vero erede

Dominic Thiem ha dimostrato di poter essere il vero erede di Nadal sulla terra battuta, ovviamente quando Nadal crollerà o si ritirerà perché il Nadal trentunenne del 2017 è ancora troppo superiore a tutti. L'austriaco ci teneva a riscattare la finale di Barcellona, quando di fatto non era mai riuscito ad entrare in partita, e non era imprevedibile che ci riuscisse su un campo un po' più veloce. Nadal era ben consapevole della situazione e ha messo in atto un piano spesso usato contro il 'vecchio' (non quello 2017, dopo la cura Ljubicic) Federer: top spin di diritto contro il rovescio a una mano di Thiem, che infatti per buona parte della partita non gli ha fatto male. Gli ha fatto male però con tutto il resto, soprattutto il devastante diritto che maschera benissimo certe lacune difensive (per non parlare della voléee) di Thiem. Primo set durato un'ora e 20 e deciso da un tie break giocato a tutto braccio da entrambi. Quando Nadal calerà non si vedono giocatori giovani, se non uno Zverev che davvero esploda, in grado di battere questo Thiem.

L'uomo dei record

Nel secondo set Nadal ha piazzato subito il break e lo ha difeso con l'arma che negli ultimi tempi ha aggiunto al suo arsenale, un servizio un po' più più potente e soprattutto giocato spesso esterno (anzi, 'esternissimo') in modo da aprirsi subito il campo e fare così meno fatica. Un'evoluzione per certi versi federeriana, per allungarsi la carriera anche quando zio Toni lo lascerà e verrà preso in carico a tempo pieno da Carlos Moya. Anche il secondo set è stato notevole, ma Nadal ha un po' derogato dai suoi schemi e Thiem ha piazzato un serie di rovesci da urlo, anche in momenti decisivi. Quando però nei momenti decisivi hai contro Nadal, sulla terra battuta, la tua sorte è segnata. La litania dei record del maiorchino va aggiornata: quinta vittoria a Madrid (su nove finali) in un torneo per lui relativamente difficile, trentesima in un Masters 1000 (record di Djokovic eguagliato, con possibilità di superarlo a Roma), torneo ATP numero 72 vinto, il numero 52 sulla terra. E posizione numero 4 del mondo riguadagnata, con prospettive clamorose visto ciò che devono difendere Murray, Djokovic e Wawrinka in termini di punti ATP. Il vero record di Nadal è che dei grandi che hanno dominato gli ultimi 15 anni di tennis è quello che ha più di tutti la testa sul tennis, anche più di Federer che comunque ha una sua famiglia e molti più impegni da testimonial. A provarlo anche un'esultanza finale degna di una vittoria a Wimbledon: il tempo passa per tutti e le gioie hanno un sapore diverso.