Internazionali Roma, Svitolina la nuova regina: Halep ko in finale

Tennis

Stefano Olivari

Elina Svitolina durante la finale di Roma 2017 contro Simona Halep (Getty)
Svitolina

L'ucraina numero 11 del mondo ha battuto 4-6 7-5 6-1 la favorita rumena, condizionata da un infortunio, conquistando la vittoria più importante in carriera. Nel 2017 è la giocatrice che ha vinto più di tutte Roma, il tabellone del singolare femminile

Elina Svitolina ha battuto Simona Halep nella finale degli Internazionali d'Italia 2017, con il punteggio di 4-6 7-5 6-1. Quest'anno la ventiduenne ucraina è la giocatrice che ha vinto più partite nel circuito WTA, non a caso pur essendo numero 11 del mondo è in testa alla Race. 

Due facce

La finale ha avuto due facce ben distinte. La prima è stata quella di una Halep in totale controllo, che con il suo tennis percentuale sbagliava pochissimo e aspettava i passi falsi della Svitolina. Il 6-4 con cui si è aggiudicata il primo set non rende l'idea della tranquillità della rumena numero 4 del mondo, superiore come numero di vincenti e brava a disinnescare la superiore potenza dell'ucraina proponendo variazioni su un tema abbastanza monocorde e, diciamolo, scacciapubblico (mezzo Centrale era vuoto). Nel secondo la Halep ha iniziato bene, ma lì la Svitolina ha cambiato marcia: un po' perché ha scelto di tenere la palla profonda a tre quarti invece di sparacchiare e un po' perché la Halep è stata condizionata da un infortunio alla caviglia che forse non era grave dal punto di vista medico (non pareva zoppicare) ma di certo ha cambiato il suo atteggiamento. È stata comunque brava a riportarsi sul 5 pari, ma lì si è spenta la luce e il parziale di 8 giochi a 1 dice tutto.

Anno magico

Con il trionfo romano la Svitolina, che nel 2017 ha vinto anche a Taipei, Dubai e Istanbul, conquista il torneo finora più importante della sua carriera e da 11 diventa numero 6 del mondo. Per caratteristiche tecniche e condizione fisica può tranquillamente essere considerata una delle favorite per il Roland Garros, in un momento storico che per il tennis femminile è piuttosto triste. Questo non toglie che Roma se la sia presa di forza battendo anche Cornet, Barthel e soprattutto la numero 3 del mondo Karolina Pliskova, prima di sfruttare il ritiro della Muguruza in semifinale. Allenata da Gabriel Urpi, ex coach di Arantxa Sanchez e per tanti anni anche di Flavia Pennetta, la Svitolina sta mantenendo le promesse di una ottima carriera giovanile. Grande attaccante dal fondo e anche dotata di discreto servizio, a livello di tocco non ha imparato molto da Justine Henin che con lei ha lavorato l'anno scorso. Di certo sulla terra battuta oggi come oggi può battere tutte.

Maledizione Halep

A fine partita la Halep ha provato a sorridere e c'è anche riuscita, ma la fama di bravissima piazzata (non definiremmo perdente una che è la quarta più brava al mondo nella sua professione) che la accompagna ha trovato una ulteriore conferma. Al Roland Garros è stata finalista nel 2014 e sarà comunque tra le favorite, per quanto ha fatto a Madrid e anche a Roma, dove il suo cammino è stato senz'altro più faticoso di quello della Svitolina: Siegemund, Pavlyuchenkova, Kontaveit e Bertens, prima di spegnersi sul più bello.