Battendo Berankis 6-0 6-2 6-4 l'azzurro ha raggiunto al secondo turno del torneo Fognini, Seppi, Bolelli e Napolitano. Un risultato notevolissimo e inaspettato: per trovare l'ultimo passaggio in blocco di cinque italiani a Parigi bisogna risalire a Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli e Ocleppo
Cinque italiani su cinque al secondo turno. Paolo Lorenzi ha battuto in tre set il lituano Ricardas Berankis: 6-0 6-2 6-4 e un passo avanti in un torneo che non gli aveva mai detto bene: sei eliminazioni al primo turno su sei olte in dieci tentativi in cui si è qualificato per il tabellone principale.
Troppa differenza
Raramente a Lorenzi era capitato in uno Slam di trovare un avversario così distante come valori: 188 del mondo (ma è stato 50), con nessun colpo incisivo e una storia pesante di infortuni (infatti era in tabellone grazie alla cosiddetta 'classifica protetta'). Lorenzi non era dato in grandi condizioni fisiche e quindi non ha corso rischi, dettando lui il ritmo della partita: la fallosità di Berankis unita a qualche discesa a rete per la disperazione lo ha traghettato verso una tranquilla conclusione in tre set, per il miglior risultato della sua vita a Parigi, a 36 anni. Va detto che Lorenzi, attuale 34 ATP, si è costruito la classifica ma diremmo anche la carriera con una programmazione intelligente, facendo benino nei tornei medi e bene in quelli piccoli, sfruttando così quella che è una evidente stortura nel sistema di assegnazione dei punti. Uscire agli ottavi del Roland Garros, magari dopo avere lottato cinque set contro un avversario di grande valore, non può valere meno della vittoria in un 250, con tutto il rispetto per i Lorenzi della situazione.
I tempi di Barazzutti
Per trovare un passaggio in blocco al secondo turno del Roland Garros, parlando di tennis maschile, bisogna risalire al 1978. Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli e Ocleppo riuscirono nell'impresa e Baruzzutti addirittura arrivò in semifinale, dove fu massacrato da Borg. Era l'Italia delle quattro finali di Coppa Davis in cinque anni. Altri tempi. Anche perché nel 1978 nessuno dei cinque italiani aveva compiuto 30 anni, mentre nel 2017 soltanto Napolitano è sotto questa soglia.
Italiani sfavoriti
Nel presente c'è il mercoledì azzurro. Missione impossibile per Simone Bolelli contro il numero 7 del mondo Dominic Thiem: Bolelli ha i colpi per prendere un set a chiunque, la speranza è quella di evitare almeno le pallate dell'austriaco che è la stella della parte bassa del tabellone insieme a Nadal e Djokovic. Stefano Napolitano gioca invece contro il numero 41 Schwartzman: l'argentino ha un tennis adatto alla terra, ma non è potentissimo e Napolitano, del tutto nuovo su questi palcoscenici (suo terzo match assoluto nel circuito ATP), è un'incognita in ogni senso. Meno incertezze ci sono fra Sara Errani e la beniamina di casa Kiki Mladenovic: potente, atletica, con una velocità di crociera molto superiore a quella della Errani.