Il giocatore più amato del mondo torna in un torneo vero dopo un lungo periodo di allenamenti, esibizioni e mondanità. L'incontro live su Eurosport 2 (canale 212)
STOCCARDA, IL TABELLONE DEL TORNEO
Finalmente Roger Federer. A quasi due mesi e mezzo dalla vittoriosa finale di Miami, quando batté Rafa Nadal conquistando il secondo Masters 1000 dell'anno dopo avere trionfato anche a Indian Wells, il giocatore più popolare del mondo si è presentato in apparente buona forma a Stoccarda per l'apertura della stagione su erba che grazie alle tre settimane di stacco fra Roland Garros e inizio di Wimbledon è decisamente più interessante che nel recente passato (non andiamo più indietro, visto che fino a metà anni Settanta tre Slam su quattro si giocavano su erba).
La scelta di Stoccarda
Fra l'altro a Stoccarda è il terzo anno che si gioca su erba, in una situazione ambientale e organizzativa (sponsor, avete indovinato, la Mercedes) di primo livello che può portare il torneo a prevalere sugli altri in preparazione al grande evento. Con il senno di poi si può dire che Federer contro questo Nadal avrebbe avuto zero possibilità di vincere al Roland Garros, visto il modo in cui lo spagnolo ha triturato due campioni in forma e con il rovescio a una mano come Thiem e Wawrinka. Con il senno di prima saltare Parigi rimane una decisione sbagliata, perché gli anni passano e per quelli del suo rango i tornei che fanno la differenza sono solo gli Slam (nessuno lo sa come Federer, che quest'anno a Melbourne ha aggiunto leggenda a leggenda, vincendo il diciottesimo). Fra esibizioni con Bill Gates e comparsate mondane come quella alle nozze di Pippa Middleton, ci sta che Federer a 36 anni sia soprattutto impegnato a costruire il monumento a se stesso, ma questo non significa che gli appassionati debbano esultare quando salta uno Slam.
Tabellone fortunato
I primissimi del mondo sono tutti a casa a smaltire il Roland Garros, non a caso le prime quattro teste di serie, esentate dal primo turno (al più presto saranno in campo mercoledì), sono Federer, Dimitrov, Berdych e Pouille. Una situazione che per il campione svizzero è abbastanza comoda: una eterna promessa come Dimitrov, che a Melbourne aveva illuso tutti, un declinante Berdych (che nel 2010 però batté Federer nei quarti di Wimbledon) e un terraiolo come Pouille. Fra l'altro il tabellone è stato 'sorteggiato' in maniera opportuna: possibile ottavo con il trentanovenne Haas, quarto con il bravo ma soft Mischa Zverev, semifinale con Berdych. È più che possibile quindi che fra una settimana le sconfitte 2017 rimangano una, quella di di inizio marzo contro Donskoy a Dubai. A Stoccarda poi non ci sarà Alexander Zverev (in tabellone a Hertogenbosch), in un torneo che i tedeschi non conquistano dai tempi di Michael Stich (Becker mai l'ha vinto, visto che si giocava sulla terra). Di sicuro questo Nadal che accorcia gli scambi e che al servizio sembra avere fatto un ulteriore salto di qualità sarà il grande ostacolo a Wimbledon, a maggior ragione sulla 'terba' della seconda settimana, ed è in questa ottica che tutti analizzeranno ogni respiro di Federer.