Federer, rientro amaro: a Stoccarda subito eliminato da Haas
TennisIl campione svizzero ha aperto con una clamorosa sconfitta la sua stagione sull'erba: il trentanovenne tedesco, agli ultimi mesi della carriera, lo ha infatti battuto 2-6 7-6 6-4. Federer non giocava una partita vera dalla finale di Miami contro Nadal, il 2 aprile
Roger Federer è tornato al tennis agonistico nel peggiore dei modi. Tommy Haas negli ottavi di finale del torneo ATP di Stoccarda lo ha infatti battuto con il punteggio di 2-6 7-6 6-4, in un match che è stato quello con la somma di età più alta (75 anni, 39 di Haas più 36 di Federer) delle ultime 35 stagioni (da Cano-Ayala 1982). Dopo due mesi e mezzo di allenamenti, esibizioni, impegni pubblicitari e discutibile mondanità nessuno si aspettava un Federer al massimo ed infatti alla Mercedes Cup si è presentata una sua versione al 50%. Subito buttata fuori dal numero 302 del mondo.
L'avversario perfetto
E pensare che Tommy Haas sembrava l'avversario perfetto per ridare a Federer il ritmo partita. Stilisticamente impeccabile e con il suo solito rovescio da urlo, il trentanovenne tedesco ormai pienamente calato nel dopo-tennis (è il direttore organizzativo di Indian Wells) ha la classe per stare nella scia di Federer (che prima di Stoccarda in carriera aveva battuto tre volte, una delle quali nella semifinale olimpica di Sydney 2000: il torneo in cui Roger conobbe la futura moglie Mirka) ma sembrava non avere più la tenuta fisica per ribaltare certi valori in campo. E contro Federer, uno che quasi può definire un amico (le famiglie si frequentano), non poteva nemmeno mostrare i denti. L'erba è però la superficie che più premia la classe ed è per questo che dopo essere stato travolto nel primo set Haas ha sfruttato un netto calo del servizio dell'avversario ed è riuscito ad issarsi fino al tie-break del secondo (suo 10-8 dopo avere annullato un match point), prendendo un break di vantaggio nel terzo e difendendolo alla grande. Netta la sua superiorità negli scambi dal fondo e migliore anche la gestione dei punti decisivi, fra cui le tante palle break concesse allo svizzero. E così, a pochi mesi dal ritiro, Haas torna in un quarto di finale ATP (l'ultima volta a Roma tre anni fa).
Federer arrugginito
L'interesse era però onestamente per le condizioni di Federer, 73 giorni dopo la finale di Miami dominata contro Nadal. L'impressione netta è stata quella di un Federer in salute, ma appesantito nei movimenti (anche nel primo set vinto facile in 22 minuti) ed in generale arrugginito, soprattutto nei colpi di rimbalzo e nella fase difensiva. Federer non ha grandi problemi, ma in prospettiva Wimbledon ha bisogno di giocare partite vere e lo si è visto. La lunga assenza agonistica e la rinuncia, forse intelligente ma di sicuro non da campione, al Roland Garros ci hanno restituito un Federer disabituato a certe sensazioni sui punti che fanno girare le partite. È stupido comunque intonare il De Profundis: all'inizio di Wimbledon mancano ancora quasi tre settimane e nessuno come il Federer attuale sa come arrivare al 100% al grande appuntamento. Certo è che questa sconfitta con Haas, la seconda dell'anno dopo quella con Donskoy in Dubai, non se l'aspettava nemmeno lui, che la settimana prossima ripartirà dall'amata Halle sperando di giocare più di una partita.