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Wimbledon 2017: Djokovic, la vetta è vicina. Parola di Agassi

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Il serbo ha messo nel mirino il primo posto della classifica mondiale, come garantisce Agassi, al suo fianco dal Roland Garros: "Migliora giorno dopo giorno. Non ha bisogno di un coach, solo di pochi consigli". E per ora funziona: dopo aver vinto a Eastbourne Nole è arrivato senza faticare al terzo turno di Wimbledon

Dal Roland Garros a Wimbledon: la collaborazione tra Agassi e Djokovic (sceso dalla prima alla quarta posizione in classifica) continua. Il Kid di Las Vegas viene inquadrato dalle telecamere mentre sulle tribune dell'All England Club assiste ai match di Nole, sempre con lo stesso sorriso, il volto rilassato oltre che più tondo, sembra impossibile credere che proprio lui fosse uno dei giocatori più trasgressivi del tennis mondiale, pochi anni fa.

"Il mio primo ricordo non può che essere il match point, quando ho vinto il torneo. E la sensazione di sollievo e l’orgoglio che ho provato. Un ricordo molto bello", dichiata pensando al suo Wimbledon. Ora svolge il suo lavoro fuori dal campo, alle spalle di Nole: "Non penso che mi si possa definire un coach, perché la verità è che quando alleni un giocatore di 20 anni lo stai formando. Io non ho bisogno di formare Novak, lui ha vinto più Slam di me, 12. Ha solo bisogno di qualche consiglio, avere le idee chiare e pensare a giocare. Continua a sorprendermi perchè non smette di migliorare", spiega Agassi, "Mi è simpatico, è una grande persona e un grandissimo atleta. Vivo questo momento in maniera rilassata. Perché quando sei sul campo cerchi sempre di essere concentrato. Ora riesco a vedere lo sport con un'altra prospettiva, nel suo insieme".