Wimbledon 2017, Murray vola ai quarti: Paire ko

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Sul Centrale, lo scozzese ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo, battendo il 'cavallo pazzo' francese con i parziali di 7-6, 6-4, 6-4 e arrivando per la decima volta consecutiva tra i migliori 8 dei Championships

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Andy Murray fa il suo dovere e si qualifica per i quarti di finale di Wimbledon. Il campione in carica dei Championships, numero 1 del seeding, si è liberato di Benoit Paire con i parziali di 7-6, 6-4, 6-4 in 2 ore e 21' di gioco, lasciando però qualche dubbio sulla sua condizione fisica e psicologica. Senza dare l'impressione di essere al 100 percento e con il minimo sforzo, Murray ha portato a casa il massimo risultato, ovvero la decima qualificazione consecutiva tra i migliori 8 a Wimbledon. La sua tattica attendista contro un 'cavallo pazzo' come Paire alla fine ha pagato, come dimostrano i 44 errori gratuiti del francese contro i soli 8 di Andy, che a fronte di 4 aces ha chiuso il match immacolato alla voce doppi falli. Murray ha mostrato un po' di nervosismo, con qualche discussione di troppo con l'arbitro e il suo staff. Aver risparmiato energie in vista dei quarti, che lo vedrà di fronte all'americano Sam Querrey (7-1 i precedenti per Andy, che ha vinto i due incontri disputati sull'erba), è comunque una buona notizia per lo scozzese, a caccia del tris a Londra. 

 

L'inizio di match è davvero anomalo, con tre break nei primi cinque giochi che permettono a Paire di volare sul 4-2, sfruttando un Murray opaco e troppo attendista, nonostante un 15/16 con la prima di servizio nei suoi tre turni di battuta iniziali. La folie del francese si rivela fatale all'ottavo game, quando due errori di dritto consecutivi permettono al campione in carica di pareggiare il conto dei break e ricaricare le energie mentali necessarie per tornare in vantaggio (5-4) per la prima volta nel match dopo l'1-0 iniziale. Paire è genio e sregolatezza: concede e annulla due set point all'avversario con un paio di rovesci da mostrare nelle scuole tennis, regalandosi il tie-break. A questo punto, però, smette incredibilmente di giocare e cede il set 7-6 (1), a causa anche dei 14 punti consecutivi di Murray sul proprio servizio.

KIM MURRAY

Murray piazza subito il break nel primo game del secondo set, sembra più sicuro di sè e sfrutta l'incostanza di Paire, che dopo poco più di un'ora di gioco ha lo stesso numero di vincenti ed errori gratuiti, 26. La differenza tra il francese e il suo rivale sta soprattutto qui, con Andy che gioca a chi sbaglia meno e lo fa bene, come dimostrano i soli 3 errori commessi e gli zero doppi falli in 18 games. La tattica attendista non sempre paga e Paire pareggia il conto dei break sul 3-3, in uno dei peggiori giochi della carriera dallo scozzese. I continui tuffi dell'hipster transalpino gli sono d'aiuto: si procura una ferita superficiale al ginocchio ma soprattutto regala a Murray il decisivo break al nono gioco, che viene sfruttato in pieno dal n°1 del mondo, che chiude la pratica del secondo set 6-4. 

Paire non cambia il suo modo di giocare, alternando palle corte e rovesci e riuscendo a tenere i primi quattro turni battuta, così come Murray, che annulla un break-point fondamentale sul 3-4 con una delle rare giocate d'intensità del suo match. I due arrivano così a braccetto al nono game, in cui lo scozzese forza il ritmo, portando sempre i colpi sul diritto del francese e piazzando il break decisivo per la vittoria, arrivata sul proprio servizio per 6-4 al terzo, dopo 2 ore e 21' di gioco. Per confermarsi re di Wimbledon, però, servirà molto di più da mercoledì in poi.