Errani: "Il letrozolo non è una sostanza dopante per le atlete"

Tennis

La tennista bolognese ha parlato in conferenza stampa della squalifica di due mesi emessa dalla Federazione Tennistica Internazionale per l'assunzione di letrozolo. Secondo la Errani la sostanza in questioni non ha effetti dopanti sulle atlete e che la sua assunzione è stata involontaria e legata ad una contaminazione del cibo, ma c'è il giallo della visita al medico di Armstrong

Sara Errani si difende in conferenza stampa. La tennista azzurra ha fornito la sua versione nell'evento organizzato a Milano per rispondere alla sanzione comminata dalla ITF. Dopo aver letto pubblicamente il comunicato apparso sui canali social nella giornata di lunedì, la Errani ha accusato la stampa di aver danneggiato la sua immagine: “Prima delle domande una premessa, visto che sono state scritte tante cose ridicole: il letrozolo non è una sostanza dopante per le donne. Qualora ci fosse l’effetto, si otterrebbe solo con uso continuativo. Chi ha scritto di 15 casi conclamati ha scritto di una notizia falsa e sbagliata, la sostanza era l’anastrazolo. Spero che domani, certa della vostra professionalità, si abbia il coraggio di pubblicare una smentita con i titoli in grande come due giorni fa. Non sappiamo nella pratica - continua la tennista squalificata fino al prossimo 3 ottobre -  come sia successo. Siamo andati per esclusione: pastiglia o contaminazione per contatto. Oltre a questo, sicuramente, oltre alla rabbia della situazione in sé, si aggiunge la rabbia della disinformazione creata dai media in quanto avete esposto e dato notizie false e sbagliate mettendo di mezzo la mia reputazione. Avete giocato con vita e sentimenti di altre persone: la mia, mia madre e la mia famiglia.”

La sostanza e la posizione sul doping

“Il letrozolo è dopante solo per gli uomini, ma blando. Il motivo principale per cui viene usato è perché contrasta gli effetti collaterali di altre sostanze. Gli uomini che lo assumono lo fanno per contrastare la crescita del seno”. La Errani ha risposto anche a una domanda sulle sue precedenti dichiarazioni sulla squalifica a vita degli atleti che fanno uso di doping: "Continuo ad essere della mia opinione per quei casi in cui al termine di un processo venga stabilito che la sostanza sia assunta volontariamente e con lo scopo di migliorare prestazioni”. 

La decisione di continuare a giocare

“Sapevo perfettamente sarebbe diventata pubblica in caso di sanzioni o meno. Ho deciso di continuare a giocare perché non avevo motivo di fermarmi, sapevo di non aver fatto niente di male. Spero che il periodo di stop mi dia tanta carica, per recuperare da stress e situazioni sgradevoli. Abbiamo ricevuto una quantità sbalorditiva di insulti, cercherò di tornare più forte di prima. Punti persi? Stiamo pensando con gli avvocati cosa fare”.

Il test del capello

“I test sui capelli miei e di mia madre avevano come obiettivo il confronto fra uso occasionale e cronico. Il test non è stato ammesso non perché non sia valido, ma perché presentato in ritardo rispetto ai termini. La data esatta del test è il 28 aprile, dodici centimetri di capello coprono dodici mesi”.

Il medico di Armstrong

Dopo una domanda specifica di un giornalista, Sara Errani ha ammesso di essere stata nella clinica a Valencia del medico spagnolo Del Moral. La tennista dichiara di averlo visitato solo in un’occasione e per un semplice test da sforzo prima di cominciare una stagione, di cui non ricorda l’anno preciso. Il medico spagnolo è stato poi radiato a vita perché coinvolto nel caso di doping che è costato a Lance Armstrong i sette titoli vinti al Tour De France.