Il gigante statunitense (208 cm) conquista per la prima volta in carriera un Masters 1000 imponendosi in rimonta contro il Next Gen tedesco. 6-7, 6-4, 6-4 i parziali per Long John in due ore e mezza di battaglia
John Isner ha vinto il Miami Open, secondo Masters 1000 della stagione. Lo statunitense, numero 17 della classifica mondiale e 14 del draw, ha battuto Alexander Zverev (5 del ranking mondiale e quarto favorito del seeding) con i parziali di 6-7(4), 6-4, 6-4 in due ore e mezza di gioco. Nell'ultimo match della storia al Tennis Center di Crandon Park (dalla prossima edizione il torneo sarà ospitato all’Hard Rock Stadium) e sotto gli occhi di David Beckham, è andata in scena una partita emozionante e ricca di colpi di scena, condizionata anche dalla giornata di gran caldo della Florida (si è giocate alle 13 locali). Alla fine l'ha spuntata Isner, con il suo servizio fenomenale fino a 238 km/h e appena 12 punti ceduti sulla sua prima. Per Zverev, primo ko in una finale di un 1000 dopo i trionfi dello scorso anno a Roma e Montreal: il tedesco si consola con il ritorno alla quarta piazza del ranking ATP. Il primo set fila via liscio, con zero break e un paio di occasioni non sfruttate dall'americano per strappare il servizio all'avversario. Si arriva al tie-break, dove un improvviso black-out di entrambi favorisce alla fine Zverev, che si impone 7-4. Nel secondo parziale si gioca ancora sul filo dell'equilibrio fino al nono gioco, quando Isner strappa la battuta al tedesco, chiudendo poi 6-4. Sascha ha sette vite come i gatti e nega continuamente il break all'avversario (1/11), ma non può nulla nel nono gioco, quando perde il servizio e i nervi, spaccando furiosamente la racchetta e ricevendo in cambio i fischi del pubblico presente. Isner tiene il servizio (18 aces) e scrive la storia, vincendo in rimonta il suo primo 1000 della carriera a quasi 33 anni.
I numeri di Isner
L’aria della Florida ha rigenerato John Isner, che era arrivato a Miami sulla scorta di cinque eliminazioni al primo turno su sei tornei disputati nel 2018. In Florida invece è scattato il feeling e così Long John dall’alto dei suoi 208 cm, ha lasciato appena un set a Jiri Vesely al secondo turno, prima di mandare a casa il croato Marin Cilic, numero 3 del mondo e secondo favorito del seeding, il coreano Hyeon Chung, numero 23 della classifica ATP e 19^ testa di serie, e persino il lanciatissimo Del Potro, reduce da 15 successi consecutivi. Il 32enne nato a Greensboro (North Carolina), ma residente proprio in Florida, a Tampa, ha giocato a Miami la 25^ finale in carriera, la quarta in un Masters 1000 dopo quelle perse a Indian Wells (2012), Cincinnati (2013) e Parigi-Bercy (2016), trovando finalmente il primo trionfo. Isner ha così conquistato il 13^ trofeo ATP, sicuramente il più importante, dopo aver conquistato gli ultimi due lo scorso anno sempre in terra americana fra Atlanta e Newport. Long John è anche diventato il primo tennista statunitense a vincere un Masters 1000 dal 2010, quando Andy Roddick iscrisse il suo nome nell’albo d’oro proprio di Miami. A 32 anni e 11 mesi, l'americano è anche il giocatore più anziano ad affermarsi in un 1000. Isner farà da lunedì un bel balzo in classifica e rientrerà nella Top-10 dopo quasi quattro anni (era stato numero 10 nel maggio 2014). Per lui ora solo qualche ora di riposo, visto che sarà uno dei protagonisti più attesi del quarto di finale di Coppa Davis fra il Belgio e gli Stati Uniti.