Wimbledon, stop alle maratone: introdotto il tie-break nel quinto set

Tennis
isner_getty

Rivoluzione al Championships, dove è stato introdotto il tie-break sul 12-12 nel quinto set. Basta dunque a quegli incontri infiniti che hanno fatto la storia del tennis, come Isner-Mahut del 2010, finito dopo 11 ore e tre giorni di battaglia

TUTTE LE NEWS DI TENNIS

Rivoluzione a Wimbledon, dove dal 2019 verrà introdotto il tie-break nel quinto set. A differenza degli altri tornei, però, nel Championships il tie-break scatterà dal 12-12 e non dal 6 pari. Fino allo scorso anno, per terminare un match era necessario avere due games di vantaggio sull'avversario, anche a costo di fare notte. Ne sanno qualcosa John Isner e Nicholas Mahut, che nel 2010 giocarono l'incontro più lungo nella storia del tennis, finito 70-68 al quinto set dopo 11 ore di gioco, distributo su tre giorni. Questo record rimarrà molto probabilmente inattaccabile, anche se restano ancora due gli Slam che non si sono arresi alla logica del tie-break al quinto set: Australian Open (prossimo a cambiare la regola) e Roland Garros. Il dibattito si era prepotentemente riaperto a Londra pochi mesi fa, al termine della semifinale vinta da Kevin Anderson su John Isner (sempre lui) dopo 6 ore e 36' di gioco, sul 26-24 al quinto set. Questo match infinito aveva poi costretto Djokovic e Nadal a sospendere la seconda semifinale alle 23, con i due protagonisti in campo al sabato, appena 24 ore prima della finale. 

"Tutte le partite finiranno in un tempo accettabile"

Wimbledon resta comunque uno degli ultimi tornei a cedere alle nuove regole del tennis televisivo e social. Già negli anni '80, con l'avvento della televisione a colori, era stato costretto a cambiare il colore delle palline da bianche a gialle. Poi l'imposizione della finale maschile da disputare la domenica, mantenendo però inalterato il middle sunday (chissà fino a quando...) e il tetto sul Centrale da chiudere in caso di pioggia. Ora il tie-break al quinto set, anche se sul 12 pari, a differenza per esempio degli US Open, in cui si gioca regolarmente sul 6-6. "Abbiamo cercato di capire il punto di vista dei giocatori e degli arbitri, abbiamo analizzato le partite degli ultimi 20 anni e visto come calendarizzare tutti i match su due settimane, non penalizzando gli spettatori - ha spiegato Philip Brook, Presidente dell'All England Lawn Tennis Club, nella nota che comunica il cambio di regolamento -. Abbiamo perciò deciso di introdurre questa modalità, anche se sappiamo che non servirà per molti incontri. In questo modo tutti gli incontri finiranno in un tempo accettabile, sia per i giocatori che per gli spettatori". Nell'ultima edizione, l'unico match in cui sarebbe servito il tie-break sul 12-12 sarebbe stato appunto quello tra Anderson e Isner, con il sudafricano che ai quarti aveva superato Roger Federer sul 13-11. Lo svizzero, dunque, non si sarebbe salvato nemmeno con la nuova regola...