Prosegue il momento magico del tennis azzurro: a una settimana dal successo di Fognini a Montecarlo, Matteo Berrettini batte in rimonta il serbo Filip Krajinovic e centra il secondo titolo ATP della carriera dopo quello di Gstaad 2018. Da lunedì sarà n° 37 del mondo
L'Italia del tennis non si sveglia dal sogno: una settimana dopo lo storico trionfo al Masters di Montecarlo di Fabio Fognini e l'assegnazione delle ATP Finals a Torino, è arrivato il successo di Matteo Berrettini all'Hungarian Open, torneo ATP 250 che si è concluso sulla terra rossa di Budapest, in Ungheria. Il 23enne romano, numero 55 del ranking mondiale (ma grazie a questo successo ritoccherà il proprio best ranking entrando nei top 40, al 37° posto per l'esattezza) ha battuto in rimonta 4-6, 6-3, 6-1 in un'ora e 41' di gioco serbo, Filip Krajinovic, numero 105 Atp, proveniente dalle qualificazioni. Per Berrettini si tratta del secondo trofeo ATP dopo quello centrato a Gstaad 2018, sempre sul rosso. Sulla terra sono arrivati anche gli altri due trionfi in questo 2019 degli azzurri, con Marco Cecchinato a Buenos Aires e con Fabio Fognini a Montecarlo.
Berrettini-Krajinovic, la cronaca
Primo set che viaggia sul filo dell'equilibrio fino al nono game, quando improvvisamente si spegne la luce per Berrettini, che cede il servizio: basta quel break a Krajinovic per portare a casa il parziale per 6-4 in 35' di gioco. Nel secondo set l'azzurro però non si perde d'animo e continua a giocare il suo tennis, piazzando il break che risulta decisivo nel sesto gioco, quando al terzo tentativo strappa finalmente il servizio al rivale. Il 6-3 in 39' riporta tutto in parità. Sull'onda dell'entusiasmo, Berrettini centra un altro break nel gioco di apertura del terzo set, lo bissa nel quinto game e chiude al primo match point con un netto 6-1 che gli permette di centrare il secondo titolo ATP della sua giovanissima carriera, succedendo nell'albo d'oro a un altro italiano, Marco Cecchinato.
Berrettini: "Vittoria che dedico a mio padre"
”Sono molto felice per questo successo. Faccio i complimenti al mio avversario perché io so quanto sia difficile rientrare dopo un infortunio. Sono davvero soddisfatto perché non ero arrivato qui con grandi ambizioni: voglio ringraziare l mio coach Vincenzo Santopadre, mio fratello Jacopo e tutti quelli che mi hanno supportato in questa settimana. Dedico questa vittoria a mio padre - ha detto Berrettini durante il discorso di premiazione -. L’anno scorso qui mi sono storto una caviglia, stavolta è andata decisamente meglio”.