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Salvatore Caruso, da Avola al Roland Garros sognando Cecchinato

Tennis

26 anni, tre giorni con Federer nel 2013 e il sogno di entrare in top 100. L'anno scorso ha vinto il suo primo Challenger, oggi sogna un'impresa alla Cecchinato dopo il successo contro Simon che lo proietta al terzo turno dell'Open di Francia

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IMPRESA CARUSO: AL 3° TURNO DEL ROLAND GARROS

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Il terzo turno del Roland Garros nasce da un volantino trovato anni fa, il giorno in cui 'Sabbo' decise di prendere in mano una racchetta. Quel volantino promuoveva lezioni di tennis al circolo di casa sua, in Sicilia: "Spesso mi sono chiesto se quel foglio non fosse maledetto". In quei momenti in cui il rovescio non entra. Quando i risultati non arrivavano nonostante sveglie all’alba e sacrifici. Oggi Salvatore Caruso ringrazia quel foglio e i suoi genitori, primi tifosi, quelli con cui fece un patto a 16 anni: "Mi avrebbero aiutato nel tennis soltanto dopo aver preso il diploma, perché quel pezzo di carta poteva servire".

Le imprese con Munar e Simon

Anche se lunedì, a Parigi, l’ha aiutato di più il suo dritto incrociato, migliorato grazie ai consigli del suo allenatore Paolo Cannova: "Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme Salvatore era un 2.5, senza punti ATP". Ha battuto Jaume Munar (stellina spagnola del '97, numero 53 Atp) al primo round, e dopo tre ore di gioco è balzato al secondo turno dell'Open di Francia, dove ha centrato un'altra grande impresa contro il francese Gilles Simon (26esima testa di serie del seeding e numero 33 del ranking Atp), mandato ko 6-1, 6-2, 6-4. Nei tre turni di qualificazione aveva superato Norbert Gombos, Zhang Ze e il veterano Dustin Brown.

Caruso è 147esimo (ma salirà di almeno 25 posizioni), sogna un posto in top 100 ed è al suo primo Roland Garros in carriera, il secondo Slam, il tutto a 26 anni (l’anno scorso ha perso in 5 set al primo turno degli Australian Open, contro il tunisino Jaziri). Professionista dal 2009, nel 2016 ha partecipato per la prima volta agli Internazionali di Roma grazie a una wild card. Fuori in due set contro Kyrgios“Fu un’emozione davvero particolare, non riuscii a esprimermi. C’era tutta la mia famiglia, tanti amici, ma resta un bel ricordo”

Il primo titolo Challenger

La sconfitta passa quasi in secondo piano, anche se resta comunque il dispiacere di non aver superato il primo turno nella Capitale. Nel 2018, però, vince il suo primo titolo nel circuito Challenger battendo in 2 set il cileno Christian Garin. Anche se il suo sogno resta Wimbledon, l’anno scorso è uscito al secondo turno delle qualificazioni contro il suo amico Napolitano: “Mi piace giocare sull’erba, è un torneo che mi ha sempre affascinato”.

Caruso è al suo primo Roland Garros in carriera

Da Avola al Roland Garros

Caruso è nato ad Avola, in Sicilia, 30mila abitanti sul Golfo di Noto. È cresciuto a mandorle e vino rosso, quel 'Nero d'Avola' esportato in tutto il mondo. Lunedì ne ha parlato anche in conferenza stampa dopo la vittoria contro lo spagnolo Munar: "Non lo bevo moltissimo, è davvero forte. Ma il latte di mandorla di mia madre non lo fa nessuno al mondo"

Dopo una vita nei Challenger, grazie al passaggio al 3° turno guadagnerà 143mila euro. Una bella cifra: "Nella vita ci sono cose più importanti, ma i soldi fanno comodo. È chiaro. Pensandoci bene, ho giocato 3 set su 5. Me li merito dai, assolutamente", aveva spiegato dopo la vittoria all'esordio.

Quella racchetta 'rubata' da Federer

Salvatore ci scherza su e ripensa all’esultanza dopo il successo contro Munar. La mano che batte sul petto, l’urlo liberatorio davanti agli amici di sempre. Magari un pensiero all'impresa di Cecchinato l'anno scorso, dal nulla a un'impresa contro Djokovic nei quarti. 

Sempre dalla Sicilia e sempre a Parigi, teatro di favole e pensieri. Uno di questi va anche a quell'allenamento con Federer nel 2013: "Ero ad Avola, mi chiama un coach italiano e mi dice che Roger sta cercando uno sparring partner per prepararsi". Tre giorni in Paradiso con l’idolo di sempre, il campione da emulare: "Un giorno mi rubò una racchetta dopo l’allenamento". Stavolta sono entrambi in uno Slam, tutto grazie a un volantino.