Incidente d'auto per Nick Kyrgios: demolita l'auto da 180mila euro

Nick Kyrgios
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Altra disavventura per il bad boy australiano, attualmente squalificato (con la condizionale) dall'ATP: presta la sua Dodge Demon a un amico, che la distrugge contro un palo della luce

Nick Kyrgios ne ha combinata un'altra delle sue: l'australiano è infatti rimasto coinvolto in un incidente stradale in cui ha letteralmente distrutto la sua Dodge Demon da 300mila dollari australiani (circa 180mila euro). Alla guida, però, non c'era il bad-boy di Canberra, bensì un suo amico, a cui stava facendo provare il bolide. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, Kyrgios era seduto a fianco del guidatore, che avrebbe perso il controllo del mezzo dopo aver urtato un cordolo di una rotonda, finendo contro un palo della luce. Ingenti i danni alla vettura, che il 23enne di Canberra si era fatto preparare e personalizzare appositamente negli Stati Uniti. Illesi invece gli occupanti dell'auto, che subito dopo l'accaduto hanno tentato (invano) di impedire a giornalisti e fotografi di documentare l'incidente. Kyrgios è dunque finito ancora una volta nella bufera, dovendo anche pagare una multa di 385 dollari comminata dalla polizia locale, in quanto proprietario del mezzo. Niente a che vedere, comunque, con le sanzioni inflitte dall'ATP al giocatore australiano, che al momento è in pausa per curarsi un problema fisico dopo l'eliminazione al 1° turno del torneo di Zhuhai contro Andreas Seppi. 

La squalifica (con condizionale) dell'ATP

Appena tre settimane fa per Kyrgios erano arrivate sedici settimane di squalifica e 25mila dollari di multa, con la possibilità di annullamento dopo 6 mesi di 'buona condotta'. L'Atp aveva accertato che Kyrgios "aveva commesso un comportamento aggravato del codice deontologico" durante  il Masters di Cincinnati, coprendo di insulti ("Sei una f...a marionetta") e sputando a un giudice di sedia. Entrambe le sanzioni saranno revocate nel caso nei prossimi sei mesi Kyrgios non commetterà ulteriori violazioni del codice per "abuso verbale o fisico nei confronti di funzionari, spettatori o altre persone", oppure "comportamento antisportivo durante o al termine della partita, oppure oscenità. In questo periodo, Kyrgios dovrà rivolgersi ad un mental coach per i tornei e ad uno psicologo per la gestione della rabbia.