ATP Melbourne, Sinner vince il "derby d'Italia": Travaglia battuto in finale 7-6, 6-4
ATP MELBOURNEJannik Sinner ha sconfitto 7-6, 6-4 Stefano Travaglia in una finale tutta italiana (la settima della storia) aggiudicandosi sul cemento di Melbourne Park la prima edizione del "Great Ocean Road Open". Per il 19enne altoatesino è il secondo titolo in carriera dopo il successo nel torneo Atp 250 di Sofia, il 69° nell'albo d'oro del tennis azzurro
Se è stato un derby "folle", avvincente, il merito è stato soprattutto di Stefano Travaglia, ascolano, classe 1991, che ha tenuto testa per buona parte del match al fenomenale Jannik Sinner. L'altoatesino s'impone 7-6, 6-4 in poco più di due ore sul cemento di Melbourne vincendo il suo secondo titolo Atp in meno di 3 mesi e nella prima edizione del "Great Ocean Road Open" riscrive la storia con questa settima finale tutta italiana, timbrando il suo nome anche sul 69° sigillo dell'albo d'oro italico a 33 anni di distanza dall'ultimo trionfo azzurro. Erano entrambi provati, reduci dalle fatiche in semifinale: il 19enne di Sesto Pusteria (n.36 del mondo) aveva battuto in oltre tre ore di gioco 7-6, 4-6, 7-6 il russo Karen Khachanov; sabato era stata invece una giornata indimenticabile per Travaglia, che non si era mai spinto così in alto: il 29enne di Ascoli Piceno aveva liquidato 6-3, 6-4 il brasiliano Thiago Monteiro con una prestazione super. Per "Steto" arriverà comunque il best ranking: dalla prossima settimana dovrebbe salire dal 71° al 60° posto. "Promozione" in vista anche per il talento guidato da Riccardo Piatti, virtualmente alla 32^posizione della classifica ATP, che non avrà nemmeno il tempo di festeggiare: lunedì sfiderà il canadese Shapovalov nel 1° turno degli Australian Open e per eliminare il n. 11 del seeding servirà un'altra impresa.
La partita
Il primo set si gioca tutto sul filo del rasoio: dopo un sostanziale equilibrio (Sinner debutta a zero come a Sofia e alle Next Gen Finals 2019, Travaglia risponde agile con servizio e diritto), l'ascolano strappa il primo break e si conferma nel quarto, portandosi sul 3-1. Il bolzanino non appare nelle migliori condizioni, ma trova subito la forza di reagire e si affida al rovescio per piazzare il controbreak: 3-3. La partita torna in bilico - tanti errori da una parte e dall'altra - e il tie-break è inevitabile: Jannik allunga sul 6-3 e al secondo dei quattro set-point chiude il parziale 7-4. Il secondo set riparte sulla falsariga del precedente: doppio fallo di Travaglia in avvio e rovescio in accelerazione sul nastro che regala il break all'avversario, compensato dall'immediato 1-1. Ma è un match che più pazzo non si può. Il marchigiano consegna nuovamente il servizio a Sinner e spreca clamorosamente quattro palle break, ma si rifà immediatamente: 3-3 e sorpasso, e l'enorme rammarico di aver buttato al vento la palla del possibile 5-3 nel lunghissimo ottavo gioco. Si rivelerà, infatti, la sua ultima chance di sovvertire il destino dell'incontro: Sinner firma ancora un controbreak e confeziona il bis. "Sono felicissimo - esulta Jannik dal suo account Instagram - e complimenti al mio connazionale per un grande torneo. Forza Italia".
Da Senigallia a Melbourne: le finali maschili tutte italiane nell'era Open
Grazie al successo di novembre contro Pospisil a Sofia, Sinner - che si è allenato con Rafa Nadal per prepararsi al tour de force australiano - era diventato a 19 anni e 3 mesi il più giovane tennista italiano a vincere un titolo Atp: meglio - in relazione all'età - di Connors, Federer, McEnroe, Lendl e del "pioniere" Adriano Panatta, trionfatore al Pepsi-Cola Grand Prix di Senigallia. Quell'estate di (quasi) mezzo secolo segnerà per sempre la storia del tennis italiano: l'8 agosto del 1971 il futuro campione del Roland Garros conquista il "Trofeo d'Argento" sui campi del Ponterosso - a due passi dalla celebre "Rotonda a mare", magnificata dalla canzone di Fred Bongusto - diventando il primo azzurro a svettare nell'Era Open. L'allora 21enne romano - fresco di "scudetto" agli Assoluti di Bologna nel '70, strappato dal petto di "sua maestà" Nicola Pietrangeli - supera 6-3, 7-5, 6-1 l'italo-australiano Martin "Martino" Mulligan nella primissima finale del romanzo Tricolore, portandosi a casa la "bellezza" - per l'epoca - di un milione (di lire). Da lì altre 5 finali prima dell'Era Sinner, la penultima nel 1988, a Firenze, dove Massimiliano Narducci prevale su Claudio Panatta, fratello di Adriano. Fratelli d'Italia.
Senigallia 1971: A.Panatta b. Mulligan 6-3 7-5 6-1
Firenze 1974: A.Panatta b. Bertolucci 6-3 6-1
Bastad 1976: Zugarelli b. Barazzutti 4-6 7-5 6-2
Cairo 1980: Barazzutti b. Bertolucci 6-4 6-0
Bari 1987: Pistolesi b. Cancellotti 6-7 7-5 6-3
Firenze 1988: Narducci b. C.Panatta 3-6 6-1 6-4
Melbourne 2021: Sinner b. Travaglia 7-6 6-4
I 69 titoli Atp nella storia del tennis azzurro
1971 – A. Panatta (Senigallia)
1973 – A. Panatta (Bournemouth)
1974 – A. Panatta (Firenze)
1975 – A. Panatta (Kitzbuhel, Stoccolma), Bertolucci (Firenze)
1976 – Bertolucci (Barcellona, Firenze), A. Panatta (Roma, Roland Garros), Zugarelli (Bastad), Barazzutti (Nizza)
1977 – Barazzutti (Bastad, Parigi indoor, Charlotte), Bertolucci (Firenze, Amburgo, Berlino), A. Panatta (Houston)
1978 – A. Panatta (Tokyo)
1980 – A. Panatta (Firenze), Barazzutti (Cairo)
1981 – Ocleppo (Linz)
1984 – Cancellotti (Firenze, Palermo)
1985 – C. Panatta (Bari)
1986 – Canè (Bordeaux), Colombo (S. Vincent)
1987 – Pistolesi (Bari)
1988 – Narducci (Firenze)
1989 – Canè (Bastad)
1991 – Camporese (Rotterdam), Canè (Bologna), Pozzi (Brisbane)
1992 – Camporese (Milano), Pescosolido (Scottsdale)
1993 – Pescosolido (Tel Aviv)
1994 – Furlan (San Jose, Casablanca)
1998 – Gaudenzi (Casablanca)
2001 – Gaudenzi (St. Polten, Bastad)
2002 – Sanguinetti (Milano, Delray Beach)
2004 – Volandri (St. Polten)
2006 – Bracciali (Casablanca), Volandri (Palermo)
2011 – Seppi (Eastbourne)
2012 – Seppi (Belgrado, Mosca)
2013 – Fognini (Amburgo, Stoccarda)
2014 – Fognini (Vina del Mar)
2016 – Lorenzi (Kitzbuhel), Fognini (Umago)
2017 – Fognini (Gstaad)
2018 – Fognini (San Paolo, Bastad, Los Cabos), Cecchinato (Budapest, Umago), Berrettini (Gstaad)
2019 – Cecchinato (Buenos Aires), Fognini (Montecarlo), Berrettini (Budapest, Stoccarda), Sonego (Antalya)
2020 – Sinner (Sofia)