Peng Shuai, il post tradotto della tennista cinese scomparsa: "Fatto sesso per panico"

il caso

Ecco la traduzione del post, poi rimosso dai social, con cui Peng Shuai denunciava lo scorso 2 novembre l’aggressione sessuale di Zhang Gaoli, vice premier del Governo cinese: "Ero nel panico e ho ceduto, ora voglio dire tutta la verità". La tennista, ex n°1 in doppio, è sparita dalla scena pubblica dopo la dichiarazione, creando un vero e proprio caso diplomatico internazionale

PENG SHUAI AL CIO: "STO BENE"

"Ero nel panico e ho ceduto come sette anni prima, facendo sesso con il vice-premier Zhang Gaoli". E' uno dei passaggi più significativi del post, poi subito rimosso dai social, con cui Peng Shuai aveva denunciato l'aggressione sessuale da parte di un alto funzionario del Governo cinese. Da quel 2 novembre, data della pubblicazione su 'Weibo', è scattato l'allarme per la tennista cinese, ex n°1 del mondo in doppio e vincitrice di due Slam. Scomparsa dalla scena pubblica, è riapparsa dopo alcuni giorni di latitanza e di denuncia a livello mondiale, in alcuni scatti di dubbia provenienza: una mail inviata alla WTA, una foto con il suo gatto, una premiazione a un torneo di ragazzini, fino alla videochiamata con il Presidente del CIO, Thomas Bach. Dopo il primo contatto con il n°1 del comitato olimpico internazionale, ce n'è stato un secondo, come riferisce una nota del CIO: "Le abbiamo offerto un ampio supporto, resteremo in contatto con lei e abbiamo già concordato un incontro di persona a gennaio". Nel frattempo, la WTA ha deciso di sospendere tutti i tornei in territorio cinese. 

Il post di Peng Shuai tradotto

"Non è facile parlarne, ma voglio che venga fuori. Fino a che punto mi sento ipocrita. Confesso di non essere una brava ragazza, anzi, sono una cattiva, una pessima ragazza. Circa tre anni fa tu, vice premier Zhang Gaoli, sei andato in pensione e hai chiesto al dottor Liu, del Tianjin Tennis Centre, di contattarmi per fissare una partita di tennis con me, al Kangming Hotel di Pechino. Dopo aver giocato a tennis la mattina, tu e tua moglie Kang Jie mi avete condotto a casa vostra. Poi tu mi hai portato in una stanza e, proprio come a Tianjin più di dieci anni fa, mi hai detto che volevi fare sesso con me. Ero molto spaventata quel pomeriggio, non mi aspettavo che la cosa potesse accadere così, con una guardia fuori della porta, perché era impossibile far credere che tua moglie avrebbe acconsentito a una cosa del genere. Avevamo fatto sesso una volta, sette anni prima, e poi tu eri andato a Pechino per partecipare alla commissione permanente del partito comunista. Da molto tempo avevo sepolto la nostra storia nel mio cuore, visto che non avevi intenzione di accollarti nessuna responsabilità. Ma allora, perché sei venuto a cercarmi nuovamente, per portarmi a casa tua e costringermi a fare sesso con te? Non ho nessuna prova, ed è stato impossibile conservare qualunque traccia dell’accaduto. Quel pomeriggio, sulle prime ti ho detto di no e sono scoppiata a piangere. Ho cenato con te e tua moglie, Kang Jie. Hai continuato a parlare e a dire tante cose, per scacciare i pensieri dalla mia mente. Dopo cena, hai detto che non mi avevi mai dimenticata in quei sette anni, e che avrei dovuto essere carina con te, e via dicendo… Mi sentivo invadere dal panico, ma ho ceduto. Sì, abbiamo fatto sesso. Da quel giorno, ho sentito di nuovo sbocciare l’amore per te (...). Anche a rischio della vita, voglio dire la verità su di te. La sera del 30 ottobre 2021 abbiamo litigato. Tu hai detto che saremmo andati a casa tua il pomeriggio del 2 novembre per chiarire ogni cosa. Oggi, a mezzogiorno, mi hai chiamato per dirmi che sei molto occupato e che ci sentiremo più avanti. E sei 'sparito' nuovamente, come avevi fatto sette anni fa. Hai detto che non c’era nessun impegno tra di noi. Avevi sempre paura che avrei portato con me un registratore, per raccogliere prove. Non ho nulla per provare quanto è accaduto, né audio, né video, solo l’esperienza reale della mia vita stravolta. Ma anche se rischio di disintegrarmi, come un uovo scagliato contro una roccia, sono pronta a dire la verità sul tuo conto. Negherai o passerai al contrattacco. Io sono una cattiva ragazza che non merita di diventare madre. Tu sei padre di un figlio e di una figlia. Dopo tutto quello che hai fatto in questa vita, saprai guardarli in faccia con la coscienza tranquilla?”.

WTA, la sospensione dei tornei potrebbe proseguire oltre il 2022

La sospensione dei tornei del circuito WTA in Cina, dovuta alla preoccupazione per le condizioni dell'ex numero 1 del mondo in doppio Peng Shuai, potrebbe proseguire oltre il 2022. E' decisa la posizione del CEO Steve Simon che all'Associated Press conferma la volontà di andare avanti nel più forte scontro pubblico tra un'organizzazione sportiva e la Cina. Una contrapposizione che potrebbe costare milioni di dollari. Per ora i dieci tornei in Cina e Hong Kong, comprese le WTA Finals disputate a Shenzhen solo nel 2019 nel primo anno dei dieci di un accordo frenato poi a causa della pandemia, sono solo sospesi. Ma potrebbero essere definitivamente cancellati, spiega Simon che più volte ha invano chiesto di essere messo direttamente in contatto con l'ex campionessa Slam. 

ITF non annulla tornei in Cina: "Non vogliamo punire 1,4 miliardi di persone"

L'International Tennis Federation non annullerà tornei in Cina sui timori della sorte della tennista Peng Shuai perchè non vuole "punire 1,4 miliardi di persone". L'ITF, l'organo di governo mondiale del tennis, per bocca del suo presidente David Haggerty, sostiene che le "accuse debbano essere esaminate", come riportato alla BBC Sport, ma che la Federazione non seguirà il blocco dei tornei della WTA.