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Berrettini a Sky: "Roland Garros più no che sì. Jannik possibile finalista a Roma"

Tennis

Eleonora Cottarelli

Le parole del numero 1 del tennis italiano, fermo per un infortunio alla mano destra, ha parlato a margine di un evento del suo sponsor Red Bull: "Forse andrò direttamente sull'erba. Non voglio prendere rischi. Da un lato aver saltato questi mesi mi farà essere più fresco per la seconda parte di stagione, dall'altra rientrare in campo è sempre un'incognita"

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Caos. Spesso mi sento così… un po’ nel caos, mi sento che sono ovunque ma da nessuna parte. E mettere un punto fermo nella propria vita è importante”. Sceglie il titolo dell’ultima canzone dell’amico Fabri Fibra, Matteo Berrettini, per raccontarsi a un mese dall’operazione alla mano destra, a margine di un evento del suo sponsor Red Bull. I tanti pensieri per la testa da metabolizzare dentro e fuori dal campo, uno stop che ti porta a riflettere su tanti aspetti della tua vita, che non è solo tennis, ma che in questo momento ha quel punto fermo nel tennis. Nel desiderio di tornare a prendere la racchetta in mano “fra qualche settimana” e a pensare a come dopo ogni infortunio è tornato cresciuto come uomo e come giocatore.

 

“ A Indian Wells ho giocato con dolore, pensavamo ad un’infiammazione, ma il dolore non passava, anzi aumentava. Era una piccola particella sopra il mignolo che si era lesionata, andava ricucita la parte che serve a tenere fermo il tendine che si era lesionata: e’ stata necessaria l’operazione perché andava ricucita questa parte che si era strappata. Da lì in poi fisioterapia. la percentuale di Parigi? Adesso è più no che sì, soprattutto per il fatto che ancora non ho iniziato a giocare. Una volta colpita la prima palla saprò meglio quanto tempo mi serve fisicamente e mentalmente per prepararmi a uno Slam. Quindi in questo momento è più no che sì, ma mai dire mai. La cosa certa è che non mi prenderò dei rischi accelerando un processo che è stato abbastanza complicato. Non ne vale la pena".


Il dispiacere sulla terra rossa è stato dover rinunciare a Roma “una botta” perché lì Matteo ha provato emozioni fortissime: “Uno dei ricordi più belli è la partita con Zverev nel 2019: ho ancora i brividi da come è nato tutto: da Vincenzo che mi ha scritto la sera prima dicendomi che secondo lui ce l’avrei fatta e l’avrei battuto. Sono ricordi importanti, anche lo stesso esordio con Fabio in cui ho preso la famosa “sveglia” è stato un passaggio importante della mia carriera, un’emozione grandissima entrare sul Centrale. Finalista quest’anno? E’ difficile fare un pronostico, Lorenzo sappiamo come è: può vincere tutto, l’anno scorso l’ha dimostrato di giocare a livello altissimo. Però in questo momento vedo più Jannik come possibile finalista.

E con la parola “finali” i pensieri per lui sono due: quella sull’erba dello scorso anno all’All England Club dello scorso anno e l’esperienza di Torino tra gli 8 Maestri.

“Sicuramente le aspettative saranno altissime, sarà diverso andare a Wimbledon quest’anno per tantissimi motivi, infortunio in primis. Il fatto che l’anno scorso ho vissuto tre settimane da sogno, meglio sarà molto difficile da fare però l’obiettivo rimanendo con i piedi per terra, andrò carico però lucido". Fare bene in quello Slam per poter credere fino all’ultimo alle finals e cancellare il doloro ricordo dell’infortunio agli addominali che nella scorsa edizione lo aveva portato alle lacrime e gli aveva tolto il sogno che stava vivendo.

“Soprattutto per le difficoltà avute fino ad ora una qualificazione quest’anno sarebbe ancora più emozionate di quelle precedenti. Sarà molto difficile perché sto saltando tornei molto grossi, la cosa buona è che avrò più energie durante l’estate e ci sono ancora slam e punti importanti. La qualificazione non è impossibile"

Obiettivo chiaro, e percorso tracciato anche se ci sono curve improvvise….

“Ora sto cercando di concentrami sul tennis, se ci sono dei dettagli da migliorare, ma allo stesso tempo di vivere esperienze come quelle che non avrei avuto la chance di vivere se non mi fossi fatto male: ho avuto la possibilità di incontrare Flavio Tranquillo (Matteo è grande appassionato di Nba n.d.r), tanti cantanti che

sono dei miei idoli, fare cose che non avrei potuto fare se non mi fossi fermato per l’infortunio. Il consiglio che mi sono dato è stare quello di ricarcarmi e prendere energie da queste cose per ripartire ancora più forte".

Perché ogni rovescio ha la sua medaglia. E porta alla prossima finale e alle prossime Finals.