Wimbledon, Djokovic-Kyrgios: le 10 cose da sapere sulla finale di oggi
Alle 15 sul Centrale va in scena una partita che promette scintille: il sei volte campione Novak Djokovic affronta Nick Kyrgios, alla sua prima finale Slam. In palio il titolo a Wimbledon. Ecco le 10 cose da sapere per arrivare preparati alla partita, che potrete vedere in diretta esclusiva su Sky Sport Tennis e in streaming su NOW
di Michela Curcio
- Da sempre considerato tra i talenti più cristallini nel tennis, Kyrgios ha aspettato di compiere 27 anni per raggiungere la prima finale in carriera in uno Slam. Questo perché l’australiano non si è mai presentato in un Major con la giusta concentrazione e preparazione fisica. A Wimbledon, complici i forfait di Berrettini e Cilic e il ritiro di Nadal in semifinale, Nick si è trovato la strada spianata. Al resto ci ha pensato lui, con le vittorie su Jubb, Krajinovic, Tsitsipas, Nakashima e Garin.
- Avesse vinto in semifinale ad Halle contro Hurkacz, Kyrgios sarebbe stato tra i primi 32 giocatori a Wimbledon. Invece Nick è entrato nel torneo da mina vagante ed è diventato il primo tennista a spingersi fino in fondo in uno Slam senza essere testa di serie da quando, nel 2008, Jo Wilfried Tsonga arrivò all’ultimo atto degli Australian Open da numero 38 nel ranking ATP. In finale, però, il francese venne sconfitto da… Novak Djokovic, al primo Slam di venti in carriera.
- Da numero 40 nel ranking ATP, Kyrgios è il finalista di Wimbledon con la più bassa classifica dal 2003, quando un altro australiano, Mark Philippoussis, perse all’ultimo atto contro Roger Federer. Dovesse portare a casa il titolo, invece, Kyrgios sarebbe il campione con il ranking più basso dai tempi di Goran Ivanisevic nel 2001. Quell’anno il croato, numero 128 ATP e in tabellone con una wild card, vinse 9-7 al quinto set contro Patrick Rafter. Oggi Ivanisevic è l’allenatore di… Novak Djokovic.
- Per Novak Djokovic sono ben 32 le finali in uno Slam. Il serbo è il primo ad aver raggiunto almeno otto finali in tre Major diversi (Australian Open, Wimbledon e US Open) e domenica cercherà il settimo titolo ai Championships, impresa che gli permetterebbe di eguagliare l’idolo di gioventù, Pete Sampras. In palio per lui anche il ventunesimo Slam in carriera, il che gli permetterebbe di staccarsi da Roger Federer e di andare a meno uno da Rafa Nadal in classifica.
- Comunque vada, prima ancora di giocare contro Kyrgios, Djokovic si è già preso un altro record. Con la vittoria contro Norrie il serbo si è guadagnato l’undicesima presenza in una finale Slam dopo aver compiuto 30 anni. Mai nessuno più di lui nell’era Open, neanche Nadal, fermo a quota 10. Nole è anche il secondo per finali raggiunte in rapporto agli Slam giocati in carriera: Il serbo è arrivato all’ultimo atto di un Major 32 volte su 68 disputati, per una percentuale pari al 47%.
- Il rapporto tra Djokovic e Kyrgios non è sempre stato idilliaco. «Non direte più che sono stupido. Questo è quello che accade quando non si rispettano i protocolli», scrisse su Twitter l’australiano a giugno 2020 dopo il caos Adria Tour, ossia l’esibizione senza distanziamento e mascherine organizzata da Nole in piena emergenza coronavirus e che era culminata con la positività del serbo. «Non ha dimostrato leadership e umiltà», ha aggiunto Nick ad agosto nello stesso anno.
- A gennaio 2022, però, Kyrgios si è schierato con Djokovic nei giorni in cui il serbo aveva provato a ottenere un’esenzione medica per partecipare agli Australian Open nonostante non fosse vaccinato contro il coronavirus. «Nole è stato trattato come un’arma di distruzione. Spero vinca il torneo», disse Nick. Un gesto di cui Nole si ricorda ancora. «Lui è stato tra i pochi a difendermi in pubblico», ha detto Djokovic in conferenza stampa a Wimbledon commentando la nuova “bromance” con Kyrgios.
- Nonostante la finale raggiunta, a Wimbledon Kyrgios è rimasto un personaggio controverso. Subito dopo aver vinto il match di esordio contro la wild card Jubb, l’australiano ha sputato verso il pubblico, reo di non averlo supportato. Durante la partita contro Tsitsipas, invece, Nick ha più volte servito da sotto, esasperando il greco, che ha rischiato la squalifica per una pallata tirata in tribuna. Contro Garin, però, Kyrgios è stato caratterialmente impeccabile. Contro Djokovic? Chissà.
- Sorpresa: i precedenti tra Djokovic e Kyrgios sorridono all’australiano, che conduce 2-0 negli scontri diretti. Va detto, però, che le due partite si sono giocate a distanza di un mese, nell’ATP 500 di Acapulco e nel Masters 1000 di Indian Wells nel 2017, quando il serbo era tormentato da problemi al gomito. Nole e Nick sono diversissimi nello stile di gioco: regolarista e granitico a fondocampo Djokovic, estroso e iper-aggressivo Kyrgios. Chi imporrà il proprio piano tattico all’altro?
- Un anno fa Djokovic trionfava a Wimbledon contro Berrettini agganciando a quota 20 Slam Federer e Nadal e mettendo nel mirino il Calendar Golden Slam. Da lì in poi, tutto è andato storto. La sconfitta contro Zverev alle Olimpiadi è stata la prima crepa. Il tracollo in finale agli US Open contro Medvedev, la delusione peggiore. I guai legali che gli hanno negato di partecipare agli Australian Open, un danno d’immagine. Adesso il Centrale potrebbe essere il luogo dove ricominciare a essere Nole.