Russia-Ucraina, il coach di Rublev: "E' stato un anno molto difficile"

Tennis

Barbara Grassi

Il coach di Rublev ha parlato dell'anno trascorso. Un anno molto difficile, con il drammatico conflitto in Ucraina. Il tennista russo ha mandato più volte messaggi forti sulla guerra, come il "pace pace pace" scritto sulla telecamera

RUUD-RUBLEV LIVE

Dal No alla guerra scritto il 25 febbraio sulla telecamera a Dubai (dopo la semifinale) al Pace Pace Pace. È tutto quello di cui abbiamo bisogno, scritto sulla telecamera a Torino il 14 novembre, dopo l’esordio vittorioso alle Atp Finals. Andrey Rublev è uno dei giocatori più disponibili nel circuito Atp con gli appassionati di tennis. Il giocatore russo che più si è esposto sulla guerra in Ucraina. Ha dato un segnale forte anche a Marsiglia, giocando (e vincendo) il titolo in doppio con l’ucraino Denys Molchanov. Una guerra che ha colpito tutto il mondo e per quanto riguarda il tennis, i tennisti russi e bielorussi che non hanno potuto giocare a Wimbledon. Il ragazzo nato a Mosca e la cui famiglia vive a Mosca, ha sofferto più di altri colleghi. Fernando Vicente, ex numero 29 Atp e suo allenatore dal 2016, ha parlato a Torino ai microfoni di Sky Sport e ha spiegato come il suo allievo ha vissuto questi mesi.

 

“E’ stato un anno che non mi aspettavo perché lui è stato nervoso tutta la stagione. Hanno avuto tanti meeting. Hanno bloccato i giocatori a Wimbledon. Hanno avuto problemi anche dopo quello che aveva scritto Andrey a Dubai dopo la vittoria, quando aveva detto no alla guerra. Queste cose non hanno aiutato. Per me, per questo ha avuto mentalmente alti e bassi tutto l’anno. La famiglia non può uscire dalla Russia. Non è facile per lui”

Tennisti russi e bielorussi che non solo hanno dovuto continuare a competere senza poter rappresentare la loro bandiera. A Wimbledon sono stati addirittura esclusi. Un’edizione unica dei Championships dove non sono stati assegnati punti.

Tutti hanno capito che i giocatori non hanno colpa. Mischiare il tennis con la politica non va bene. Ci sono tanti paesi che hanno problemi. È stata la prima volta che non hanno fatto giocare a Wimbledon i russi. Per Andreas è stato difficile”

Lui parla con te?

“All’inizio abbiamo parlato ma loro sono più freddi su queste cose. Hanno una mentalità particolare. Il mio lavoro è parlare molto con lui, sostenerlo perché la famiglia come tutte hanno avuto problemi”.

In Russia, lo sport è sparito dal piccolo schermo dove ormai si vedono solo talk show pro Putin. I social, come li conosciamo noi, non esistono. Anche il tennis, che una volta era uno degli sport più popolari grazie all’appassionato presidente Boris Eltsin, è stato oscurato. Nonostante due giocatori tra i primi 10 del mondo. L’ex numero 1 e attuale numero 5 Medvedev e il numero 7 Rublev, il cui invito alla Pace è stato visto in tutto il mondo. Tranne che nel suo Paese