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Tennis, Simona Halep squalificata per quattro anni per doping

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Duro colpo per Simona Halep, che è stata squalificata per quattro anni a seguito di violazioni legate al doping. A comunicarlo è stata l'International Tennis Integrity Agency. La sospensione della 31enne romena, due volte vincitrice di un torneo dello Slam, scadrà il 6 ottobre 2026. Halep annuncia il ricorso: "Farò di tutto per pulire il mio nome da false accuse"

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Simona Halep è stata squalificata per quattro anni a seguito di violazioni legate al doping. Ad annunciarlo è stato l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) con una nota. La 31enne, vincitrice di due tornei del Grande Slam, era accusata di due  violazioni: la prima riguardava una sostanza proibita (roxadustat) riscontrata agli US Open del 2022, la seconda accusa riguardava un'irregolarità nel passaporto biologico dell’atleta. Il tribunale ha accettato la tesi della Halep secondo cui avrebbe assunto un integratore contaminato, ma ha stabilito che il volume ingerito dalla tennista non avrebbe potuto determinare la concentrazione di roxadustat trovata nel campione positivo. Anche l’accusa legata al passaporto biologico è stata accolta. La Halep era già stata provvisoriamente sospesa a partire dall’ottobre 2022: la sospensione dell’ex numero uno del mondo durerà dal 7 ottobre 2022 al 6 ottobre 2026.

Halep annuncia ricorso: "Farò di tutto per pulire il mio nome da false accuse"

"Affronto il match più duro della mia vita, ma ho sempre creduto nello sport sano e pulito". Così Simona Halep annuncia il ricorso al Tas contro la squalifica di 4 anni per doping. La tennista romena, positiva a un controllo del 29 agosto 2022, dopo gli Us Open, era rimasta in sospeso fino alla sentenza di oggi. "Sono contenta che le mie richieste di non frapporre ulteriori rinvii sia stata accolta - scrive l'ex n.1 al mondo del tennis femminile, sul suo profilo Instagram - ma sono scioccata dalla decisione. Ho dedicato la mia vita al bel tennis, e prendo molto sul serio le regole antidoping: perciò ribadisco di non aver mai assunto intenzionalmente o con coscienza sostanze proibite. Perciò non posso accettare questa decisione e la mia battaglia continua". Halep racconta che all'origine della vicenda ci sarebbero integratori alimentari consigliati dal suo nutrizionista di fiducia, in nessuno dei quali emergeva la presenza del roxadustat, un farmaco che aumenta la produzione di eritropoietina e dunque la resistenza anaerobica. "Quello del 29 agosto era l'unico controllo positivo, tre giorni prima e per tutti i controlli successivi sono risultata negativa: i livelli erano molti bassi, e l'unica spiegazione era un 'contatto' accidentale col roxadustat". "Farò tutto ciò che è in mio potere - concluide Halep - per pulire il mio nome da queste false accuse e tornare sui campi di gioco

 

"Risultato test può portare solo a ingestione involontaria"

"Ho preso 200 campioni di sangue e urine come controllo contro le sostanze proibite, tutti quanti puliti, fino al 29 agosto 2022. Prima della stagione sul cemento con la raccomandazione del mio team medico di fiducia, ho modificato i miei integratori alimentari. Nessuno di questi presentava nella lista dei suoi ingredienti delle sostanze vietate eppure ora sappiamo che uno di questi conteneva roxadustat. Sono stata controllata praticamente ogni settimana dopo il test positivo fino a inizio 2023 e ogni volta è risultato negativo. Malgrado le evidenze, la ITIA ha portato l’infrazione del passaporto biologico solo una volta scoperta la mia identità da parte del loro gruppo di esperti, causando un cambio di giudizio da parte di due componenti su tre dando ragione alla ITIA. La ITIA si fornisce solo di questi giudizi che si basano sui miei parametri del sangue che per 10 anni ho mantenuto perfettamente in regola. Il tribunale non ha tenuto in considerazione che per tutto questo tempo non è mai stata rilevata traccia di sostanza proibita fino al test del 29 agosto, col roxadustat che era presente in quantità misera e, se considerato il test negativo effettuato tre giorni prima, può portare solo a un’ingestione involontaria”