Coppa Davis, Berrettini: "Ho visto il buio, qui per fare il tifo. Sinner, nessuna invidia"
coppa davisL'Azzurro è a Malaga pronto a sostenere l'Italia in Coppa Davis dalla panchina. Un modo per tornare a respirare l'aria di agonismo dopo un anno pieno di infortuni: "Non avevo neanche la forza di alzarmi e fare fisioterapia, giocare è una delle cose che più mi rende felice e ora l'ho capito". Sulla rivalità con Sinner: "Nessuna invidia, solo uno stimolo"
Nonostante una stagione piena di infortuni, Matteo Berrettini è con il gruppo di Coppa Davis a Malaga, pronto a dare il suo contributo fuori dal campo e a tifare per l'Italia. Un modo per ritrovare motivazioni, stimoli e respirare l'aria dell'agonismo: "Ho visto il buio - spiega -. Ci sono state mattine in cui non avevo la forza di alzarmi e fare fisioterapia. Fortunatamente ho anche imparato a stare nel buio in questi anni. Mi è servito per riflettere e capire cosa volevo". Il desiderio è quello di giocare: "Ho capito che è una delle cose che insieme alle persone che amo mi rende felice. E così, piano piano ho iniziato a risalire".
"Voglio tornare a fare un passo alla volta"
"Mi sono fermato perché testa e corpo non andavano più insieme, mi mancava per la prima volta la voglia di andare in campo". Berrettini dovrebbe tornare a giocare a gennaio, in Australia, con tante posizioni da scalare, una carriera da rispolverare compiendo un passo per volta dopo la finale di Wimbledon del 2021 e il 6° posto nel ranking: "Voglio godermi il viaggio, tornare a fare un passo alla volta come facevo agli inizi. Inutile pensare di fare un passo di sei metri".
"Strano non avere Santopadre accanto a me"
Dopo l'addio con lo storico coach, Vincenzo Santopadre, non ci sono ancora novità in tal senso nonostante i contatti con Enqvist: "Sto facendo le mie valutazioni. È strano abituarmi a non avere più Santopadre con me - conclude - Tutta la mia vita da giocatore l’ho passata con lui. Ma eravamo arrivati a un punto in cui non avevamo più niente da dare. Ma resteremo per sempre uniti".
"Invidia di Sinner? No, per me è uno stimolo"
La presenza a Malaga servirà per ritrovare anche stimoli e nuovo slancio: "Sono venuto quando tutti i ragazzi hanno detto di sì. Per me è importante stare qui, respirare l’atmosfera delle competizioni. Invidia di Sinner? Assolutamente no, anzi è uno stimolo a ripartire. Lui ha fatto cose straordinarie e merita di essere leader di questa squadra. Il gruppo è compatto e motivato, io spero di esserci alla prossima occasione, intanto darò la mia spinta dalla panchina".