Cahill su Sinner: “A Jannik nulla può più far paura dopo quel che ha attraversato"

l'intervista

In un’intervista al Corriere della Sera, a due giorni dal debutto nelle Atp Finals, il super coach di Jannik ha parlato del momento di Sinner, delle vittorie e del primato nel ranking Atp ma anche della vicenda Clostebol. Le Atp Finals sono in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW dal 10 al 17 novembre

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Dopo quello che ha attraversato, ha capito che nella vita potrà sopravvivere a tutto: nulla può più fargli paura. Due Slam, la stagione chiusa da n.1: Jannik è d’ispirazione anche per me, che pure sono un coach navigato. Tutti parlano del team che lo circonda, quanto siamo importanti per lui. Ma è vero anche il contrario: il leader è lui, è lui che traccia la via. E se ne è capace, è perché sa di essere innocente: non ha fatto nulla di male. Certo la Wada ha fatto ricorso, dobbiamo attendere la sentenza del Tas. È un argomento serio, non ci scherziamo sopra. Jannik va avanti a testa alta, intanto”. A due giorni dal debutto alle Atp Finals di Torino contro De Minaur, Darren Cahill ha parlato di Jannik Sinner in un’intervista al Corriere della Sera. “Jannik arriva a Torino da un anno bellissimo, pieno di lezioni da imparare. Jannik si è dimostrato maturo e resiliente: non avrebbe vinto tanto, sennò, con i picchi di qualità assoluta che ha avuto. Si è comportato in un modo che non dimostra affatto i suoi 23 anni».

Cahill: “Su caso clostebol non ha responsabilità”

Sappiamo che la squalifica è una possibilità – ha proseguito Cahill parlando della vicenda Clostebol- ma non c’è nulla che noi si possa fare per cambiare questa situazione. Quindi ci concentriamo sul lavoro quotidiano. Qualsiasi cosa succederà, Jannik l’affronterà con la solita maturità e compostezza. E noi faremo di tutto per proteggerlo. Il tennis è il suo posto sicuro, la sua bolla: in campo si diverte, sente che non può succedergli niente di male. L’ha detto la Wada stessa, appellando: la sostanza trovata nelle urine di Jannik non ha a che vedere con il doping che altera le performance. Non è in discussione la ricostruzione di come sia potuto risultare positivo: un errore di un paio di ex membri del team, senza alcuna responsabilità del giocatore”.

Cahill: “Jannik l’ultimo che allenerò in carriera”

Ogni volta che Jannik scende in campo, ci si aspetta che vinca. Non è sempre possibile: Alcaraz l’ha battuto tre volte quest’anno, l’unico successo di Jannik è arrivato a Riad, un’esibizione qualificata. Ognuno degli otto maestri è favorito a Torino, certo Jannik è sostenuto dai ricordi: qui prese la rincorsa per il 2024, che si è aperto con il successo in Australia. Gli piacciono il campo, la città, l’atmosfera, il tifo è tutto per lui, i presupposti per fare bene ci sono. Sarà durissimo batterlo. Ha già dimostrato di poter reggere la pressione da favorito di uno Slam a New York, lo farà anche qui”. Parlando della rivalità con Alcaraz, il coach australiano non si sbilancia su chi crede sia il più forte: “Chi vince tra Sinner e Alcaraz al top? Non posso rispondere. Ho troppo rispetto per Carlos, il suo coach e il mio giocatore, che è l’ultimo che allenerò nella mia carriera. Non dirò mai che Sinner è meglio di Alcaraz, né viceversa. Se si ritrovassero in finale farò il tifo per Jannik e mi godrò lo show”. Quindi, a proposito della programmazione del 2025, che Jannik inizierà da numero 1: “Cambieremo qualcosina. Il passaggio Miami-terra quest’anno è stato troppo brusco, lo prepareremo meglio, anche per non rischiare infortuni. Tutto continuerà a ruotare intorno agli Slam. L’Atp non ci facilita la vita allungando i Master 1000: alcuni durano due settimane. Così non è facile riposarsi: faremo delle scelte. Jannik deve anche completare la crescita fisica. C’è da dire che si fida molto di me e Simone Vagnozzi”. La presenza di Sinner a Malaga in Coppa Davis è certa o dipenderà da come andrà alle Finals di Torino? “Se sta bene fisicamente -ha concluso Cahill- la sua presenza a Malaga non è in dubbio”.