Sabalenka dopo la sospensione di Sinner: "Spaventata dal sistema"

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La n.1 del mondo ha dichiarato di essere diventata particolarmente cauta dopo il caso che ha coinvolto Sinner. "Cominci a pensare che se qualcuno ha usato una crema su di te e tu risulti positiva, ti attaccheranno e non ti crederanno".  A Dubai ha parlato anche la statunitense Jessica Pegula: "Bisogna fare qualcosa"

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Il caso Clostebol che ha coinvolto Jannik Sinner ha scosso il mondo del tennis. Aryna Sabalenka - attuale numero 1 del mondo - ha affermato di essere diventata estremamente cauta per evitare di infrangere le rigide regole antidoping e di fidarsi del sistema. "Se prima non mi importava di lasciare il bicchiere d'acqua e andare in bagno in un ristorante, ora non bevo più dallo stesso bicchiere - ha detto la bielorussa -. Questa cosa ti entra in testa. Se qualcuno ha usato una crema su di te e tu risulti positiva, ti attaccheranno e non ti crederanno o cose del genere. In sostanza si diventa troppo spaventati dal sistema. Non vedo come potrei fidarmi".

Pegula: "I giocatori non si fidano del sistema"

A Dubai ha parlato anche la statunitense Jessica Pegula, finalista dell'US Open 2024 e componente del consiglio giocatrici della Wta, sostenendo che le incongruenze nel modo in cui i casi vengono elaborati e giudicati stanno creando un ambiente ingiusto per tutti i tennisti. "Il processo sembra semplicemente non essere tale - ha detto l'americana - ma dipendere solo dalle decisioni e dai fattori che i controllori prendono in considerazione, e si inventano le proprie decisioni. In sostanza, l'intero processo va seriamente esaminato e considerato. Credo che nessuno dei giocatori si fidi del sistema in questo momento. Penso che si debba fare qualcosa al riguardo perché sembra davvero ingiusto". 

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